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STRANE MALATTIE SI DIFFONDONO TRA DI NOI: Mala Tempora Currunt

La chiamano amnesia globale transitoria T.G.A.; non ne avevamo mai sentito parlare prima e all'improvviso si è manifestata. Ipotizziamo che sia una malattia dell'ultima ora cresciuta progressivamente in questo ultimo decennio e dal nostro piccolo sondaggio sembra che abbia interessato molte persone.

Da Wikipedia:
Amnesia globale transitoria (TGA) è una sindrome, in neurologia clinica, la cui caratteristica distintiva è la temporanea, ma quasi totale, perdita della memoria a breve termine con una gamma varia di difficoltà ad accedere ai ricordi più datati.

Una persona affetta da TGA non presenta altri segni di compromissione della funzione cognitiva, ma ricorda solo i fatti più profondamente sedimentati nella coscienza dell’individuo, come per esempio il proprio nome. Una persona nel corso di un attacco di TGA non ha quasi nessuna capacità di instaurare nuovi ricordi, ma appare mentalmente vigile e lucida, in possesso di piena conoscenza dell’identità propria e dei membri della propria famiglia, mantenendo intatte le capacità percettive ed un vasto repertorio di comportamenti complessi già appresi.”

Da qualche anno a questa parte capita, nella normalità quotidiana, di trovarsi di fronte a situazioni di vita… da film, di quelli piuttosto scadenti che, per non fare annoiare lo spettatore, si inventano situazioni allucinanti, surreali, inquietanti che ti tengono avvinghiato alla poltrona con l’ansia e l’angoscia tanto che, non ti sarai annoiato, ma certamente nemmeno divertito.

Una mattina di qualche giorno fa, mi capita di telefonare ad una conoscente, Donata, di cui avevo bisogno. Qualche battuta sul “come stai e come va” e mi sento fare questo racconto:
“Venerdì mattina sono arrivata qui in ufficio alle 9 del mattino, ho parcheggiato la macchina e ricordo il pensiero che ho fatto mentre la parcheggiavo, dopo di che c’è il buio totale nella mia memoria fino alle 16 del pomeriggio, quando mi sono ripresa ed ero all’ospedale di Baggiovara. Ho avuto sette ore di amnesia totale. Gli altri mi hanno raccontato quello che ho fatto, mi hanno portato all’ospedale e io non ricordo nulla di quello che è stato. Ho ricostruito i miei movimenti dopo aver parcheggiato, guardando anche le registrazioni sul telefono e quindi so che sono entrata in ufficio come sempre e ho telefonato a mia nonna, che come sai però è morta da un anno, quindi ho telefonato a mia madre, dicendole che cercavo mia nonna. Mia madre ha capito che c’era qualcosa che non andava, ha preso la macchina e mi ha raggiunta qui in ufficio. Mi ha detto che quando mi ha visto sembrava che stessi lavorando come se nulla fosse, ma avevo gli occhi fuori dalle orbite e sembravo una strega e ha pensato bene quindi di chiamare l’ambulanza.”

All’ospedale, dopo i primi accertamenti, l’hanno messa in uno stanzone in osservazione, insieme a tutte quelle persone in stato confusionale che però hanno una causa che motiva la loro situazione: droga – alcool- intossicazione da psicofarmaco e varie. La grande differenza di Donata con questi casi è che non si droga, non fuma, non beve, non prende psicofarmaci, non ha nessuna attinenza con lo stato confusionale conosciuto fino ad ora e motivato; è una persona assolutamente normale, in buona salute e in ottima forma.

Mi faceva notare che non si poteva nemmeno considerare stressata, perché il tipo di lavoro che svolge può essere stressante nel mese di Dicembre, sotto Natale, ma in Gennaio il lavoro cala drasticamente e ha di fronte un mese di tutto riposo. Dopo questo racconto l’ho incontrata anche di persona e naturalmente ho avvertito tutta l’insicurezza e l’inquietudine che una esperienza del genere ti lascia addosso. La consapevolezza di agire senza sapere quello che fai e poterlo controllare, non è molto piacevole, infatti Donata mi confidava: “Ho chiesto, se avevo lasciato dei cadaveri in giro, perché qualcuno che ti sta sui piedi è possibile che ci sia! Mi è andata bene! Ma mi hanno detto che quando è arrivata mia figlia le ho detto: ‘Tu mi fai sempre incazzare!!!’. Appena si è sparsa la voce in paese, la figlia della Bruna (una comune conoscenza) mi ha raccontato che la madre ha avuto la stessa cosa ed è stata in osservazione a Baggiovara tre giorni.”

Ma quello che maggiormente ha colpito Donata in questa avventura è stato l’atteggiamento calmo e tranquillo dei medici, che, mentre lei cadeva dalle nuvole al suo risveglio di fronte al racconto di quella giornata, loro non erano per niente sconvolti, né meravigliati, come se fossero di fronte ad un fatto abbastanza ordinario. Le dicevano che capita spesso, che l’amnesia temporanea varia e può durare qualche minuto o qualche ora o anche giorni interi. “Capita più spesso a donne – dicevano i medici – ma abbiamo il sospetto che se capita a degli uomini e dura abbastanza poco, questi, può darsi, che non se ne accorgano nemmeno.”

La chiamano amnesia globale transitoria T.G.A.: a seguire i referti rilasciati a Donata dal pronto soccorso, la relazione clinica e la diagnosi.

La consapevolezza che in un piccolo centro, come è il luogo in cui è avvenuto questo fatto, si siano verificati ben due episodi di una malattia così sconosciuta, mi ha precipitata a socializzare questo racconto ai miei compagni di associazione. Nel giro di qualche ora ho ricevuto queste testimonianze che arrivano tutte da persone conosciute, che raccontano di sé o di persone di loro stretta conoscenza. Evitiamo quindi la documentazione di questi racconti perché siamo certi della serietà della loro provenienza.

Lauretta: “Una cosa analoga è accaduta anche a mia cugina alcuni mesi fa. L’ospedale l’ha ricondotta a periodo di stress prolungato e influenza lunga che ha debilitato il corpo. Ma gli esami non evidenziavano una condizione fisica di questo genere. Lei per un paio di giorni ha perso memoria e coscienza.”

Claudia: “Ieri mattina mi ha chiamato mia figlia Serena allarmata perché la mamma della sua amica dal pomeriggio del sabato è ricoverata per amnesia improvvisa, imputabile, dicono, allo stress. La figlia di questa donna è disperata perché le fa continuamente le stesse domande e non ricorda nulla delle cose recenti, ma vive uno stato di grande ansia perché pare consapevole del fatto che c’è qualcosa che non va. Non pensavo, a quanto pare cose del genere stanno succedendo spesso!”

Anna: “Contribuisco alla statistica… poco tempo fa (un mese più o meno) mi ha raccontato un fatto simile anche un mio collega, successo a sua madre, meno di 70 anni, ma nessuna patologia che possa giustificare un fatto simile, niente uso di farmaci particolari, al risveglio amnesia totale ed improvvisa durata quasi 24 ore. La cosa che più mi lasciò sconcertata fu l’assenza di una spiegazione da parte dei medici…”

Simona: “Bè… ciò che è accaduto in questi giorni, in famiglia era stato attribuito all’età, e forse lo è… comunque mi aggiungo portando l’esperienza di questi ultimi 15gg della mia nonnina, che è caduta più volte senza ricordarsi niente.”

Luca: “Io ho avuto un’esperienza simile. Tre anni fa dopo essere entrato in una pizzeria ho avuto un vuoto di memoria. Dopo il vuoto il primo ricordo è stato: non mi sento bene ho bisogno di aria, quando sono uscito ho detto ad Enrica sono tornato. Una volta seduto al tavolo ho capito che avevo mangiato delle cose che non ricordavo neanche di avere ordinato. Sono andato all’ospedale e dopo i controlli del caso sono stato dimesso dopo che mi avevano diagnosticato un’amnesia benigna avvallando il tutto con la frase: ci sono stati altri casi…”

Anna: “Io non ho avuto un caso di amnesia, ma di grande confusione sia da sveglia che durante i sogni della notte. Inoltre, proprio stamattina, mi sono allarmata perché ho provato la sgradevole sensazione di sentirmi “scollegata” da tutto, immersa come in una sostanza fisica che fa da isolamento e che ti scollega da tutto.”

Azzurra: “L’altra settimana, la ragazza che abita sopra di me, mi raccontava che suo padre e stato ricoverato all’ospedale di Sassuolo per accertamenti, perché era stato trovato in stato confusionale e con perdita di memoria, ma é un uomo giovane, avrà 50 anni, non gli è stato riscontrato niente. Beh mo me spiego perché! All’erta stiamo, e uniti pure.”

Wanda: “Mi aggiungo alla lista… proprio nel mese di Gennaio del 2013, un mattina, mi sono svegliata stranaaaa, sono andata in bagno, mi sono seduta sulla tazza, e, mi sono risvegliata quando mio marito, spaventato, mi tirava per un braccio tentando di estrarmi da un piccolo spazio tra la tazza ed il muro. Impossibile entrarci volontariamente!!! Come un sacco vuoto, c’ero caduta dentro, per Grazia Ricevuta, senza conseguenze.”

Leda: “Non so se ci può entrare con questi casi, ma io ho notato che devo aprire sempre e spesso le finestre per dare aria, altrimenti mi viene uno stato di torpore/sonnolenza, sensazione di mancanza d’aria, per me deve essere calata la percentuale di ossigeno nell’aria, non si sta bene.”

Maria Luisa: “Idem anch’io, fame di ossigeno, ma ho appurato che non ho problemi cardio-circolatori (che possono indurre questo sintomo).”

Alessandra: “Mi aggiungo anch’io alla lista, estate del 2007 non so cosa sia successo, ma ero al volante della mia macchina e non ricordo di aver guidato per una decina di km, quando sono tornata “cosciente” ho avuto come la sensazione che qualcuno mi avesse spento l’interruttore della luce. Da un anno a questa parte mi manca sempre più spesso l’aria e se non posso aprire le finestre crollo in stato catatonico, solitamente in ufficio, i medici danno la colpa alla digestione, sarà, ma mi capita anche a digiuno.”

Isabella: “Anch’io negli ultimi tempi soffro di “fame d’aria” tanto che ho fatto dei controlli e mi è stata diagnosticata ASMA BRONCHIALE “ASPECIFICA”… inoltre sto notando da tempo, in particolare negli ultimi mesi che faccio sempre più fatica a parlare, tipo voglio dire una parola ma la pronuncio diversamente ed ho una sensazione strana, come se fossi connessa a metà.”

Domenica: “Dove lavoro io invece tutti, me compresa, ci dimentichiamo degli impegni, appuntamenti, all’inizio di sta storia si sono creati non pochi malintesi e ci si offendeva, poi un po’ tutti hanno preso coscienza e si sta cercando di ovviare mandandoci a vicenda continuamente dei promemoria…”

Vorremmo estendere le ricerche e invitiamo tutti quelli che riconoscono di avere vissuto esperienze analoghe di raccontarcele, allegando, se possibile, la relativa documentazione medica.

Vi preghiamo di inviare le vostre testimonianze a: info@riprendiamociilpianeta.it
Grazie!

Articolo di: Magda Piacentini

fonte: riprendiamociilpianeta.it

1 commento:

  1. A me è capitato di cancellare dalla memoria il pin del bancomat, un numero digitato abitualmente e che tenevo a memoria da anni. Sparito e non c' è stato più verso di riprenderlo: ne ho dovuto chiedere un altro. Mi capita spesso anche di non ricordare il nome di persone ben conosciute, tipico caso di amnesia transitoria.

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