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La distruzione sistematica della conoscenza: Il pentagramma esoterico

Il Pentagramma, chiamato pure Pentalfa, Pentagono, Pentacolo di Agrippa, Stella microcosmica, Stella di luce, Stella dei Magi, Stella dell’Iniziazione, è una stella composta da cinque punte, simbolo antichissimo e potente dai molteplici significati. Per Pitagora (parliamo del 500 A.C. in Grecia) e i suoi discepoli, ad esempio, il pentagramma era un simbolo sacro che esprimeva l'armonia tra corpo e l'anima, e divenne, su questa base, il segno della salute. In occidente quello del pentagramma è un simbolo antichissimo, lo si ritrova nei lavori in ceramica etruschi, a Roma è presente in una serie di monete dell’età repubblicana associato a simboli come capitelli corinzi, squadre, basamenti di colonne e altri oggetti: una sorta di collegamento con la professione del costruttore. Nelle tombe egizie le stelle del cielo vengono rappresentate a cinque punte.

Il numero cinque viene ricondotto al numero degli elementi, la quintessenza spirituale (elemento puramente immateriale dello spirito del mondo) e i quattro elementi abituali (acqua, fuoco, terra e aria). Presso i cabalisti il pentagramma esoterico viene chiamato Tetragrammaton, che significa “parola di 4 lettere” e che sono il nome di Dio, cioè Iod-He-Va-Huè; il Tetragrammaton, come il pentagramma, del resto, rappresenta l’uomo o la donna auto realizzati, colui o colei che si è fatto Dio, “Quis ut deus?”, Michael, l’arcangelo che rappresenta l’archetipo di colui che è simile ad un Dio il cui nome è il tetragramma: Iod-He-Va-Huè (cosa che ritroveremo nel pentacolo che disegna Eliphas Levi e che è in uso presso gli esoteristi).

Il pentagramma esprime quindi l'essere umano dotato di ragione illuminata ottenuta grazie al dominio della sua natura inferiore, rappresentata dai cinque elementi. Le cinque punte rappresentano la testa, le braccia e le gambe dell’uomo. il pentagramma è colui o colei che ha dominato la materia, gli istinti e le passioni bestiali. E’ l’uomo o la donna la cui volontà è in grado di dirigere i pensieri, le emozioni e tutte le sue azioni armonicamente; colui o colei che hanno incarnato in se stessi i cinque principali aspetti del proprio “Essere” e quindi rivelano la forza del loro Spirito che è dentro di loro stessi, cioè la propria Scintilla Divina o Sé Superiore, frammento dell’Assoluto, l’essenza, l’essere interiore profondo.

La stella microcosmica è il celebre uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, dove l’immagine di un uomo è sovrapposta ad un Pentagramma racchiuso da un cerchio: l'essere umano come microcosmo nel Macrocosmo (il cerchio, la ruota delle incarnazioni, etc.). Il che significa che l’uomo (microcosmo) possiede potenzialmente, nella propria natura interiore, tutte le energie ed i poteri del Grande Universo (Macrocosmo). Ognuno di noi se chiude gli occhi e si ascolta profondamente scopre di essere senza limiti, e di essere egli stesso vuoto ed infinito come l’intero universo. Il Pentagramma è quindi innanzi tutto il simbolo, per eccellenza, del microcosmo uomo.

La costruzione della stella a cinque punte prevede l'utilizzo della sezione aurea o rapporto aureo, una costante matematica, indicato con la lettera greca Φ (phi) dagli studenti di PITAGORA (vedasi anche il paragrafo “Il Pentagramma e la scuola di PITAGORA”). Questo rapporto, è stato osservato che si trova in tutti i sistemi biologici esaltando ulteriormente il suo "valore magico" o comunque "divino". Il pentagramma rispetta il valore Φ e quindi, oltre a rappresentare, come già detto, il microcosmo circoscritto nel macrocosmo (l'universo umano immerso nell'universo circostante), rappresenta anche un simbolo di perfezione ed equilibrio.

Il pentagono è un poligono a 5 lati equilatero nel cui numero i pitagorici scorsero l'unione del principio maschile e femminile (rispettivamente nella somma del 2 col 3), il matrimonio tra Nagual (Spirito) e Tonal (il mondo materiale) nella cultura sciamanica o celtica, il matrimonio tra Psiche ed Eros nella cultura Greca; un matrimonio che avviene grazie alla forza magnetica dell’amore, inteso come collante; amore come coscienza, come stato di coscienza che concilia gli opposti. La Pentalfa è l’amore in azione, non l’amore profano o l’amore del possesso, ma a-mors, assenza di morte, fine del conflitto interiore. Altra cosa interessante da osservare è il fatto che sia possibile disegnare infiniti pentagrammi uno dentro l’altro.

Infatti, nel pentagono centrale possiamo iscrivere una nuova stella a cinque punte (o pentagramma), che produrrà a sua volta un nuovo pentagono centrale, in cui ripetere l'iscrizione del pentagramma e così via all'infinito, seguendo uno schema detto “ricorsivo” o “ricorsività”, concetto ripreso anche in “informatica” a proposito dello studio o scrittura delle funzione.

Guarda caso il “pentagono”, poi, è anche la forma ed il nome dell'edificio sede del quartiere generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America, e sito nella città di Washington DC, città che, come è ben noto, è stata progettata da massoni, padri fondatori degli U.S.A. e firmatari della Dichiarazione d'Indipendenza. La massoneria ha da sempre avuto o attinto ad un serbatoio di conoscenza esoterica e misterica che ha radici nella cabala ebraica e nell’antico Egitto (il monumento a Washington, stesso, è costruito sul modello di un obelisco egiziano), nel tentativo di acquisire potere e per poter controllare i popoli; gli “illuminati”, con la loro maglia di società segrete, sono parte di questo gruppo di controllo che governa e domina realmente l’intera umanità da notte tempora, tenendola nell'oscurantismo e nel disordine interiore nel tentativo di impedirgli di essere cosciente della sua origine. L’Egitto da sempre ha influenzato la tradizione esoterica, la Cabala ebraica, l’ebraismo in genere (per questo non esiste un popolo ebraico, ma esiste solo una religione ebraica) e successivamente il cristianesimo; dove abbia attinto la sua cultura e la sua conoscenza realmente ancora non è noto; ci sono diverse ipotesi, pare che le piramidi stesse si trovassero lì quando gli egizi sono comparsi come popolo, qualcuno altro ipotizza che fossero influenzati dagli Assiri Babilonesi altri addirittura parlano degli egizi come i superstiti o discendenti dell’antica Atlantide, come lo sarebbero Maya, i Toltechi, e certi stili tibetani, lo stesso vale per i Celti, i giganti in Sardegna, etc. qui le ipotesi sono diverse e non è lo scopo di questo opuscolo. Quello che noi studiamo e conosciamo come preistoria è facile che riservi diverse sorprese (le pietre di Ica, i disegni di Nazca, Piramide sommersa di Yonaguni, Teschi di Cristallo, Piramidi in Bosnia, Manoscritto Voynich, le Lampade di Dendera, … vedasi anche OOPA: Out of Place Artifacts, reperti o manufatti fuori posto).

Torniamo al nostro pentagramma. Anche se le prime tracce del pentagramma le troviamo in Mesopotamia, inciso su tavolette o frammenti di coccio come segno fonetico ed anche come fregio delle vesti di alcune divinità, fondamentalmente le origini di questo simbolo sono ignote, e si perdono nella notte dei tempi, questo perché è un archetipico (dal greco archètypon, composta dalle parole “archè” principio e “typos” forma), cioè qualcosa che parla dell’origine, del principio delle cose e dei tempi; la stessa etimologia del nome è controversa. Due sono le ipotesi più accreditate: la prima più intuitiva, ma anche la più semplicistica è che si tratti dell’unione delle parole “penta”, ovvero cinque, come le punte che ne caratterizzano la forma e “gramma”, “lettera”; la seconda è che derivi dal greco "panta", che significa "tutto" e "kleos", e che dovrebbe significare "azione gloriosa”, che ci sta con quello espresso sin qui relativamente al farsi Dei. Gli archetipi parlano fondamentalmente dell’uomo, ne descrivono la natura, la struttura e l’origine, qualcosa che non può essere trasmessa in un discorso, ma attraverso una simbologia che porta alla conoscenza grazie a ciò che suscita nell'osservatore. Gli archetipi sono il linguaggio delle Coscienza. I simboli sono archetipali o archetipici parlano direttamente all'uomo, riportando alla luce il significato essenziale dell’Esistenza, altrimenti nascosto, con l’utilizzo delle semplici parole. I simboli proiettano l’uomo nella dimensione del sacro. I simboli sono la parte visibile di un mondo sottile.

La stella è di per se un simbolo archetipico che individua lo “splendore” e la “luce”, la Stella è la irradiazione dell’essenza umana, del sentimento umano, ed ecco perché se disegnata capovolta evoca il suo polo negativo, che altro non è che la sua la sua natura inferiore, la sua natura animale e non la donna, come si è cercato di mistificare in epoca medievale ed ancora recentemente in certe religioni. Incolpare la donna di essere Satana è un espressione dell’ignoranza da una parte, ma dall'altra di un tentativo chiaro di profanare e distruggere l’ideale femminile che è poi il potere salvifico che i nostri antenati conoscevano bene. Ne sono traccia evidente la figura di MARIA madre del CRISTO o di ISIDE madre di HORUS, … e così per tutte le altre culture. L’eterno femminino è la parte creativa, generatrice, in ogni essere vivente, le sue correnti energetiche/elettriche più importanti, Maria è il fuoco sessuale di Kundalini, Kundalini non è una forza od una Dea ma un lavoro che può essere compiuto da colui e colei che opera al forno degli alchimisti in castità, Kundalini è la fine di una tendenza, è il "non fare" le proprie tendenze. La chiesa Cattolica ha odiato la donna per molti secoli accusandola di essere guidata dal demonio, dimenticando che in realtà entrambi, uomini e donne, hanno un proprio polo positivo (maschile) e polo negativo (femminile), che dovremmo imparare a sviluppare (sistema logico e sistema percettivo), niente a che vedere con l'opposizione di nature contrarie. 3 sono i "peccati" (intesa come "mancare l'obbiettivo", quale obbiettivo? La salvezza della propria anima e lo sviluppo in senso coscienziale): mancare di rispetto ad una donna, il gioco d'azzardo e vendere la conoscenza.

L’uomo e la donna non sono opposti, ma sono essenze complementari. E’ in questo che risiede il mistero del matrimonio alchemico: l'uno aiuta l'altro, svelandosi a vicenda le reciproche prerogative e punti di forza. La stella capovolta disegna la testa di un caprone, le cui punte sono le corna e che rappresenta proprio lo squilibrio, emblema degli istinti e dell'animalità, è la raffigurazione della bestia in noi, l’ego, gli istinti della natura animale; non rappresenta pertanto nessuna anima femminile o principio femminile che dir si voglia. Il pentagramma disegnato capovolto simboleggia "lo squilibrio degli elementi”, e quindi disarmonia, ne più ne meno che questo. In certe scuole viene utilizzato per invocare certe forze sinistre e malefiche.

La punta rappresenta lo Spirito, la quinta essenza. Rivolta verso l'alto rappresenta “l'equilibrio degli elementi” e quindi armonia nell’individuo, sia esso di sesso maschile o femminile, è fonte di "ispirazione creativa" e, contrariamente a quanto si crede, è uno strumento potentissimo di protezione proprio dalle forze e persone sinistre, malefiche e negative. Non è chiaro di sapere se si trattò di un sintomo di confusione mentale, o d'ipocrisia, o un tentativo di controllo, ma sta di fatto che per secoli, a causa di questa errata interpretazione, il simbolo del pentagramma su condannato dalla Chiesa Cattolica come simbolo demoniaco, ed associato con l'adorazione di Satana, stendendo un velo di ignoranza su tutta la conoscenza antica. Da cui l’altro equivoco tra il Lucifero e il Satana.

In tempi antichi il pentagramma era il simbolo di Venere, la dea della bellezza e della femminilità. Venere è la “stella del mattino”, l’annunciatrice di una nuova nascita del sole, del sorgere di un nuovo giorno (uno degli aspetti dell’ermetismo è il carattere astrologico degli insegnamenti), l’energia creatrice in azione, la divina Madre che genera il Cristo, il Kundalini degli indù. Per questa ragione il pentagramma è conosciuto anche col nome di stella fiammeggiate, il fuoco è il potere sessuale (domato). L’idea del “Fiammeggiante” è indicazione d’Onnipotenza, di una possente forza che ad un certo punto si sveglia diramandosi in tutte le direzione come un'emanazione luminosa della Divinità da dentro verso fuori, proprio come è una stella e un po’ come fa Neo alla fine del primo capitolo della trilogia di “the matrix” quando manda in frantumi Smith. Quindi, tornando a noi, perché poi è questo quello che ci dovrebbe interessare, il PENTAGRAMMA disegnato con una sola punta rivolta verso l'alto, è un segno benefico e di protezione, raffigurante il corpo umano con le braccia aperte e le gambe divaricate; l'apice di questa stella riproduce la testa dell'uomo, le altre quattro punte sono le sue membra. Il nome Lucifero deriva chiaramente dal latino - lux (luce) e ferret (portare) - e significa "Portatore di Luce", ed era un chiaro riferimento alla "Stella del mattino".

La Chiesa ha voluto denigrare questo simbolo perché parte di quella tradizione pagana, pre-cristiana, che i Cattolici hanno cercato di cancellare totalmente dalla faccia della terra, anche, ma non solo, attraverso le crociate, forse perché questa tradizione parlava di verità e delle autentiche origini dell’uomo, della sua natura divina. La parola di "dio" non può essere messa in discussione quando il divino o Dio, che alberga nell'uomo, diventa qualcosa là fuori di noi, quando diventa un "dio" debole che punisce coloro che lo discutono, ... che "dio" è un simile "dio"? Di cosa ha paura? Non è evidentemente un "dio", Dio è colui che conosce tutto, è compassionevole e sa discutere coi suoi figli, accetta la provocazione, proprio come Gesù insegna quando i suoi apostolo lo mettono in discussione perchè vogliono conoscere. Forse si tratta di "dio" creato a tavolino, pensato per dover diventare come il manichino in un campo che serve a spaventare gli uccelli che cercano il seme deposto. Solo per questo saremmo tenuti a riflettere sulla natura di questo potere temporale che veste gli abiti dei mediatori tra l’uomo e Dio, avendo creato di fatto una falsa divinità. L’uomo è Dio, Dio è l’uomo, Dio è in tutto come nell'uomo. Esiste un legame indissolubile in questa equazione che si è cercato di distruggere.

L’evangelizzazione della Chiesa Cattolica si è imposta come nuovo culto sovrapponendosi a quello pagano, per una questione di potere e di controllo; ne ereditò le sedi, senza comprenderne il profondo significato o peggio fregandosene nel tentativo di piegare le popolazioni al loro credo religioso. I luoghi di culto dei Celti, ad esempio, venivano distrutti e sostituiti con santuari o chiese. La cattedrale di Chartres in Francia ne è un esempio luminoso; si tratta di una cattedrale che sorge su un luogo della tradizione dei druidi dedicato al culto dell'albero della quercia, che era la vegetazione prevalente sulla collina su cui si erge la città francese. La statua dei druidi, oggi nota col nome di “Vergine di Chartres” raffigura una donna (che è la stella) con una corona di foglie di quercia e ghiande posta sul capo, ad ulteriore conferma di questa forte ritualità e del legame con le querce e con l’eterno femminino di questa tradizione.

Quando arrivarono i Cattolici costruirono una chiesa in questo luogo sacro ed abbatterono tutte le querce. Ancora oggi in tutta Chartres non trovereste una quercia a cercarla. I culti antichi, definiti pagani contengono le radici di un umanità libera e sviluppata dal punto di vista della consapevolezza, le religioni che ne sono conseguite sono stati tentativi di delegittimazione ed allo stesso tempo di controllare questa conoscenza. La distruzione della biblioteca di Alessandria è un altro esempio dello zelo clericale, dei post cristiani, che nulla avevano a che vedere con l'insegnamento di Cristo che non solo non hanno compreso, ma adattato ai loro scopi di potere, ... nelle scuole insegnano agli studenti che ad un certo punto furono "sostituiti" i simboli pagani con quelli del culto cristiano, omettendo volutamente la carneficina e la distruzione sistematica di tutta la conoscenza per imporre un dogma ignorante e basato sul terrore della collera di Dio di cui gli stessi "parabalani" si fecero falsamente custodi, giudici ed esecutori materiali. In 1500 anni 20 milioni di morti evidenziano una sistematica pulizia etnica operata dai discendenti di Paolo di Tarso, che mai fu apostolo di Gesù, ma si appropriò per i propri scopi di quanto appreso da Pietro o Kefa. Ad un certo punto intorno al 500 d.c. nessuno poteva mettere in discussione la presunta parola di Dio, che altro non era che la personale e a proprio vantaggio interpretazione dei vangeli di certi vescovi e patriarchi, auto proclamatisi depositari del messaggio Cristico, del tempo.

Coloro che disponevano di una conoscenza e di un proprio pensiero autonomo furono perseguitati ed uccisi. I primi cristiani primitivi erano tutti gnostici, inteso come coloro che conoscevano la verità che Cristo aveva portato loro, e furono i primi a fare le spese di questo loro sapere attraverso le persecuzioni, mentre, nel II e III secolo, i vescovi ingrassavano nelle loro sontuose sedi e decretavano lentamente la fine della dottrina Cristica (mi riferisco al noto Ireneo vescovo di Lion, che con un colpo di spugna cancella tutti i vangeli tranne i 4 oramai considerati "canonici"). Vescovi che altro non erano che gli stessi Scriba e Farisei che, riconvertiti per opportunità politiche e di potere, avevano riadatto e distrutto la conoscenza del cristianesimo primitivo fondato sulle basi nell'antica tradizione del bacino del mediterraneo. Solo la decaduta Roma ha potuto permettere che frange di esaltati medio orientali potessero prendere il posto della conoscenza dei loro antenati e di fatto invadere e demolire Roma i 5 secoli; nel mito stesso della nascita di Roma, Romolo e Remo abbandonati nel fiume, proprio come Mosè, ed allattati da una Lupa, risiede il mistero di una conoscenza molto arcaica ed oggi pressoché perduta e che i pennivendoli moderni del "copia ed incolla", orientalisti "nostrani" e sedicenti guide e venditori spirituali d'oltre Oceano stanno finendo di demolire.

Questa tradizione parlava di un uomo integrato col il pianeta, rispettoso delle sue leggi, e degno figlio di Dio, emissario del suo messaggio e molto altro di cui adesso non intendo dilungarmi, almeno per iscritto. Il pentagramma è l’uomo al centro della vita che splende di Luce propria come le stelle nel firmamento e questo, questo mondo, non lo può o non lo vuole permettere. Significherebbe perdere il potere conquistato, che è solo il riflesso una terribile paura, e cioè che oltre questo mondo materiale non ci sia altro. Il pentagramma ci parla di una verità che non può essere comprese dalla mente umana, ma da un essere che ha risvegliato in se la sua umanità, e intuito che c’è molto di più di quello che gli hanno raccontato e rinuncia a tutte le sue credenze. 9 sono gli scalini della scala meravigliosa ognuno rappresenta un passaggio nella trasformazione della materia grezza dell'anima in un Essere Spendente che è un Dio vivente, ... la carne si fa Spirito grazie all'azione stesso dello Spirito in  noi in sinergica opera con l'Anima e la mente umana.

La rinuncia, il distacco, l'esilio volontario, l'obbedienza, il lavoro al forno, e molto altro sono i gradini di questa meravigliosa scala, ma possono essere compresi solamente se abbandoniamo ogni speranza, proprio come suggerisce Dante Alighieri nel suo viaggio nei propri inferni atomici personali per risalire ai cieli della più sublime Coscienza.

Morpheus: “Riposati, ne avrai bisogno!”
Neo: “Per cosa?”
Morpheus: “Per l’addestramento”.

fonte: matrixunaparabolamoderna.blogspot.it

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