Il 12 marzo 1989 Sir Berners-Lee ideò la rete
Il 12 marzo 1989 non è un giorno come tanti altri, ma rappresenta un vero e proprio punto di svolta nella storia dell'uomo e della comunicazione di massa. È il giorno della nascita di Internet, del "World Wide Web", della Rete, insomma il giorno di quell'intuizione che ha reso l'informazione più veloce e alla portata di tutti. 25 anni fa, il 12 marzo del 1989 appunto, l'informatico inglese Tim Berners-Lee pubblicò un saggio tecnico dal titolo "Management dell'Informazione: una proposta", in cui espose un metodo perinternet-planetario per migliorare le comunicazioni all'interno del Cern di Ginevra, dove a quel tempo lavorava.
Un saggio che diventò la base teorica della Rete. Tre anni più tardi, nel 1991, sempre al CERN il ricercatore definì il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), il sistema, cioè, che permette una lettura ipertestuale, non-sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro mediante l'utilizzo di hyperlink. Fino al 1995 il nuovo sistema di comunicazione rimase ad esclusivo appannaggio della comunità scientifica e delle associazioni governative poi il boom con l’apertura agli utenti privati e la rinuncia da parte del CERN ad ogni diritto d'autore. Se prima del 1995 Internet era relegata ad essere una rete "per pochi eletti", successivamente si è assistito alla diffusione costante di accessi alla rete da parte di computer di utenti privati fino al boom del 2000 con centinaia di milioni di computer connessi in rete in parallelo alla diffusione sempre più spinta di PC al mondo. Oggi è quasi impensabile vivere senza internet, visto che l'informazione viaggia attraverso questo mezzo in tempo reale, ma anche la tv, i video e la musica fruibili via streaming. Esempio clou è Sky che proprio in questi giorni sta per lanciare la sua proposta televisiva via internet con Sky Online (leggi l'articolo). La rivoluzione Web ha reso il mondo "più piccolo" e più "trasparente", ma che ha creato anche nuove insidie e nuovi pericoli. La rete, proprio come la vita reale, ha il suo lato oscuro e anche a questo si deve il suo indiscusso successo. Le opportunità che offre sono infinite, su Internet è possibile rintracciare amici, dialogare con loro anche a migliaia di chilometri di distanza, reperire informazioni di ogni sorta, lavorare come giocare.
Sir Tim Berners Lee in una recente intervista ha dichiarato che: "Non c'è stato un momento "eureka" nella creazione del Web. Un momento preciso in cui ho detto: è fatta! È stato piuttosto un percorso lungo. Se devo indicare un inizio potrebbe essere addirittura il 1980 quando scrissi un programma che si chiamava Enquire: io ero un giovane fisico e lavoravo al Cern di Ginevra. Quel programma mi serviva a tenere traccia del complesso di relazioni fra persone, idee, progetti e computer di quella straordinaria comunità di scienziati. Era solo ad uso personale. Poi nel 1989 scrissi un memo ai miei capi, un memo storico anche se allora non potevo saperlo. Proponevo di creare uno spazio comune dove mettere le informazioni a disposizione di tutti: lo chiamai il Web. L'idea era avere una rete dove chiunque potesse facilmente avere accesso a qualunque informazione, e dove aggiungere informazioni fosse altrettanto facile. Nel 1991 già funzionava fra gli scienziati e ho iniziato a diffonderla nel resto del mondo. Sono passati vent'anni esatti e posso dire che abbiamo avuto un certo successo...".
Anche la Chiesa si è accorta del Web e Papa Francesco ha parlato apertamente di "qualcosa di veramente buono, un dono di Dio". Un riconoscimento mai avvenuto prima anche se lo stesso Pontefice ha poi sottolineato il pericolo di "chiudersi in una sfera di informazioni che corrispondono solo alle nostre attese e alle nostre idee, o anche a determinati interessi politici ed economici... Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi, per diversi motivi, non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso. Anche se questi inconvenienti sono reali, essi non giustificano il rifiuto dei social media. Piuttosto ci ricordano che la comunicazione è, in definitiva, una conquista più umana che tecnologica". Vivere oggi senza essere connessi risulta ai più insopportabile tanto che una recente ricerca del "Pew Research Cente" ha messo in evidenza come il 46% degli utenti statunitensi adulti ritiene la rete la tecnologia più indispensabile tra quelle a disposizione. Indispensabile o meno la rivoluzione digitale è parte integrante dell'esistenza di tutti e vista l'impordanza di questo medium, tanto amato, criticato e sempre al centro di discussioni, ci sembra più che giusto celebrare i primi 25 anni di vita del Web. "Buon compleanno Internet".
Francesco Pellegrino Lise
fonte: iltempo.it
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