Secondo il credo comune, i limiti delle risorse sono effetti di studi scientifici. La sindrome della scarsità ha sempre afflitto i popoli ed è ancorata all’idea che la terra sia una palla di roccia, vagante nello spazio “vuoto”, e distante 150 milioni di km dalla sua fonte di energia, il sole, che produce calore e luce con la fusione nucleare calda. Molti fatti smentiscono questa immagine, inculcata sin dalle elementari. Ne cito alcuni. La fusione calda nel cuore del sole dovrebbe produrre neutrini che, invece, non sono osservati. Il calore che sta fondendo i ghiacci sulla superficie terrestre, proviene dal sottosuolo. La terra è una potente sorgente di flash gamma; il “vuoto”, che la circonda, è pieno di plasma a velocità supersoniche; il “vuoto” che permea il sistema solare è pieno di raggi cosmici, plasma e vento solare: il “vuoto” che permea ogni atomo, quindi ogni corpo fatto di atomi, è una schiuma quantica. Il “vuoto” non esiste.
“L’etere riporterà l’armonia nel mondo” scriveva Aristotele. Platone parlava di cinque elementi – fuoco, aria, acqua, terra, etere – e li collegava ai cinque solidi geometrici che, in seguito, Eulero avrebbe riconosciuto come gli unici poliedri regolari convessi. Gli antichi filosofi posero così le basi della scienza delle forme, la geometria, legata alla musica. “Il linguaggio della natura è musica e canto” scriveva Giordano Bruno. La scienza meccanica è sorta sulla diatriba tra Newton e Leibniz. Per Newton la realtà è lo spaziotempo – assoluto – sul quale si muovono i corpi, oggetti estranei che non lo perturbano. Per Leibniz è data dalle messaggere Intelligenti – monadi – che generano forme simili su tutte le scale, ovvero una geometria frattale. La meccanica di Newton ha vinto e marchiato a fuoco le menti umane. Oggi la scienza ortodossa riconosce il ruolo cruciale della coscienza, ma non discute la realtà dei suoi fondamenti, quelli che nel mio libro Baby Sun Revelation chiamo i “dinosauri mentali”: spazio, tempo e massa.
Gli uomini non sanno cosa sia la realtà, ma credono a quella dei “dinosauri”, credono al “dio unico” - il tempo – in base al quale si calcola tutto, salari, debiti, profitti bancari, le orbite delle stelle e persino la loro età. Nella loro breve vita gli uomini sono spettatori e consumatori, a volte elettori, ma sempre afflitti dai limiti di energia e dalla sindrome della scarsità. E’ reale? No, inventata dalle menti grigie che non sanno rispondere alla domanda: “che cos’è la Vita?” La Forza che genera i tempi e cioè le rotazioni, copulando con la materia, secondo me.
Il nostro giorno dipende dalla rotazione della terra intorno a se stessa, l’anno della terra intorno al sole. I tempi dipendono dalle velocità di rotazione, il moto di tutti i corpi, dai più minuscoli – le particelle elementari – a quelli giganti quali pianeti, stelle e galassie. Per quelli piccoli la rotazione è definita dallo spin in fisica e, per quelli grandi, dal momento angolare. Lo spin può cambiare, il momento angolare no, dice la fisica. La salute del corpo umano dipende all’orientamento degli spin nucleari, mostra la Risonanza Magnetico Nucleare, e se questo cambiasse la guarigione sarebbe possibile. L’orientamento caotico – legato alla malattia – può dipendere da una scarsa vitalità, una ridotta interazione del nostro corpo con il copioso fiume di bosoni Z che in attimi e a miliardi lo “bagnano”. È il lato della Forza Elettrodebole che può allineare gli spin nucleari, forse la Vita che ci può guarire, se finalmente la amiamo e la comprendiamo.
La crisi è culturale
L’universo osservato, appena il 4% della massa oggi calcolata dagli astrofisici, non solo espande, ma ha accelerato la sua espansione negli ultimi decenni.[1] La causa sarebbe una misteriosa “energia oscura” – il 74% massa calcolata – che sta vincendo l’attrazione di gravità. Ciò smentisce la teoria del Big Bang e l’idea che la “realtà” sia composta di corpi materiali, divisi tra loro dallo spazio “vuoto” che è… pieno di energia oscura.
Lo dimostra l’effetto Casimir, efficace sulle dimensioni nanometri, tipiche dei nostri nuclei cellulari. All’interno di questi c’è il codice genetico – il DNA – che genera funzioni di alta complessità e dimostra la natura olografica degli organismi.
La forma A del DNA umano ha una rotazione oraria, mentre la rotazione di quasi tutti i corpi – dalle proteine del nostro corpo alle galassie a spirale – è antioraria. Un mistero è la non parità tra i due versi di rotazione, orario e antiorario. Se però includiamo gli osservatori, la parità c’è. Allora emerge la centralità della coscienza di cui l’essere umano potrebbe essere la migliore espressione. La materia bianca del suo cervello non usa l’elettricità, cioè non interagisce con il campo elettromagnetico che è bipolare ed è un lato della Forza Elettrodebole. Potrebbe interagire con l’altro lato – il debole – che è uno e trino, cioè portato da tre bosoni, tra cui quelli neutri, Z. La “conoscenza” però non lo sospetta, crede alla “separazione” tra terra e cielo, tra bene e male, tra uomo e un “dio” perverso che prima crea il sesso e poi lo proibisce. La “conoscenza” è la logica del potere, sancita dal motto “divide et impera” dell’antico impero romano, sostituito poi dal papato… Grazie a tale “conoscenza” non c’è libertà.
La vera crisi è culturale, riguarda le idee che scambiamo per “realtà”: tempo unico, denaro virtuale, “garantito” dall’FMI, debito… L’universo osservato può essere l’effetto non di un’evoluzione nel tempo, bensì di una solidificazione che ha congelato alcuni momenti angolari che così sono apparsi alla vista umana. Per la fisica il momento angolare sarebbe costante se lo spazio fosse isotropo. Non lo è, dimostrano i fatti.
Ad esempio quello della terra cambia durante le eclissi solari (fig. 1)
La realtà non è fatta di corpi separati dal “vuoto”, bensì di rotazioni, vortici, impulsi, cioè movimenti di cui alcuni sono così lenti da apparire costanti. L’universo osservato è un ologramma di cui non osserviamo le cause perché non sono accessibili ai sensi, né sono riconoscibili dalle menti credenti ai “dinosauri mentali” – spazio, tempo e massa – ormai in estinzione. L’energia cinetica, legata alla rotazione, è oscura, presente in ogni corpo, terrestre o celeste, e in ognuna delle particelle che lo compongono. Le cause possono essere minuscoli vortici dell’etere ruotante che permea il “vuoto” e si auto-alimenta con rotazioni “opposte”, oraria e antioraria; i mini vortici possono coincidere con le particelle di Planck – micro buchi neri e bianchi ruotanti – dimensioni ridottissime, e massa notevole – circa 22 g – pari a quella di una gocciolina d’acqua.[1]
L’Universo Organico
Le particelle di Planck possono coincidere con gli orgoni scoperti da Wilhelm Reich e rivelare che il linguaggio universale non è la matematica. È la MUSICA, l’insieme dei tanti movimenti che possono essere più o meno celeri, più o meno in sintonia con la Fonte della Vita, il Sole al centro della Terra. È il Cuore Cristallino, riconosciuto dallo studio della propagazione dei sismi: non emette la luce elettromagnetica, facilmente osservabile, ma suoni nucleari deboli difficilmente “udibili”, capaci però di trasmutare la materia nucleare – i quark – ed estinguere l’altro “dinosauro mentale” – la massa – “espandere” l’universo osservato in… apparenza. Il redshift, che misura l’espansione secondo l’ortodossia, potrebbe dipendere da una riduzione della velocità della luce, considerata “insuperabile”. Al centro di ogni galassia, oggi si sa, c’è un buco nero, in istantanea connessione con le stelle che nascono alla periferia.
All’interno dei buchi neri la velocità è superiore a quella della luce.
I nuclei delle galassie sono buchi neri massicci che guidano la loro evoluzione.
I nuclei cellulari guidano le funzioni delle cellule e degli organismi, composti di cellule.
Se l’etere è la Sostanza Madre, il “vuoto” che genera tutte le rotazioni, l’universo osservabile è una matrix – un ologramma – di cui abbiamo osservato finora solo le velocità inferiori a quella della luce. Se il “vuoto” è composto di particelle di Planck, la matrix è connessa all’istante all’eterno Universo Organico che, con il campo debole – il Messaggio vitale secondo me – testimonia la Sua e la nostra umana vitalità.
La MUSICA comprende la matematica, ma non è solo matematica.
La MUSICA celeste si sente non con l’udito, ma con quella sofisticata materia organica che è la materia bianca del proprio cervello, capace di percorrere le “infinite vie della Vita” – wormholes – che uniscono all’istante la matrix osservata all’Universo Organico. Osservare le proprie emozioni è liberarsi dalla “logica” bipolare che coltiva la battaglia delle idee o delle varie teorie, crea problemi che non sa risolvere.
La realtà è un insieme non di oggetti divisi, bensì di movimenti ruotanti che possiamo sentire come eros ed emozioni. La libertà richiede una rivoluzione della cultura duale o bipolare, la consapevolezza dei propri veri bisogni e la volontà di soddisfarli, senza depredare la natura o gli altri. La libertà è la coscienza, l’unità con la Vita.
fonte: giulianaconforto.it
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