Il Wi-Fi è dannoso? Nel dubbio, alcuni Paesi cominciano a dimostrare la loro preoccupazione per questo tipo di ‘inquinamento elettromagnetico’. Il Wi-Fi è silente ed onnipresente e secondo alcuni studi i danni prodotti sarebbero: difficoltà di concentrazione, perdita della memoria, invecchiamento precoce, malattie neurodegenerative e tumori celebrali, in crescita nei bambini. Intanto l’Italia – secondo Rosario Marcianò – prevede nei prossimi due anni, l’invasione di altri 15/20 mila antenne wi-fi
- Maria Cristina Giovannitti - Ultimo esperimento, in ordine di tempo, è stato ad opera di 5 studenti danesi che hanno preso dei semi della pianta di crescione e li hanno lasciati accanto al normale router di casa per la connessione ad internet. Dopo 12 giorni questi semi erano morti.
La domanda a questo punto è: il Wi-Fi è dannoso? Tanti sono gli studi in merito eppure ancora si cerca di mantenere la calma anche se – per esempio – in Gran Bretagna in un arco temporale di 7 anni sono morte ben 14 persone perché vivevano vicino a sorgenti di radiazioni di antenne cellulari.
STUDI ANSES: NEL DUBBIO BISOGNA LIMITARE L’ESPOSIZIONE ALLE ONDE WI-FI – Intanto 16 esperti dell’ANSES – Anses – Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail – hanno stilato un resoconto http://www.anses.fr/fr/content/lanses-formule-des-recommandations-pour-limiter-les-expositions-aux-radiofr%C3%A9quences sulla dannosità delle onde elettromagnetiche. In quello che può sembrare un apparente volontà di smorzare i toni, da parte dell’Agenzia francese, in realtà letto tra le righe il documento presenta una sorta di ammissione di pericolosità: è vero che il wi-fi non provoca danni sanitari ma è vero anche che le onde comportano modifiche biologiche. In ogni caso l’ANSES raccomanda di limitare l’uso e l’esposizione alle onde elettromagnetiche.
DANNI DA WI-FI – Tutti gli studi condotti in merito, concordano sui danni prodotti dal wi-fi: difficoltà di concentrazione, perdita della memoria, invecchiamento precoce, comportamento aggressivo, demenza, malattie neurodegenerative in crescita e soprattutto un aumento dei tumori celebrali con un rischio 5 volte maggiore nei bambini.
Mentre la Francia è titubante e la Russia ha già bandito i forni a micro-onde, l’Italia che fa? Secondo Rosario Marcianò, presidente del Tanker Enemy, entro due anni ci sarà la nuova invasione di antenne wi-fi, per un numero di 15/20 mila antenne, perché dietro il wi-fi c’è un business civile e militare.
Secondo lei le onde emesse dagli apparecchi wi-fi sono dannose? Perché?
È noto da tempo che le radiazioni non ionizzanti inducono un innaturale riscaldamento delle parti del corpo (un esempio classico è il forno a microonde, vietato, non a caso, in Russia) da esse interessate e soprattutto possono interagire con il funzionamento dell’organismo umano, alterando la nostra struttura genetica. Le più recenti scoperte sul funzionamento del DNA ci permettono infatti di immaginarlo come una sorta di minuscola rice-trasmittente: esso oltre a codificare la sintesi delle proteine regola l’espressione dei geni di cui è portatore ed esplica la sua azione anche emettendo delle particolari frequenze. Ogni trasmissione distrugge le cellule direttamente. Gli esseri umani sono sistemi bioelettrici. I nostri cuori e cervelli sono regolati da segnali interni bioelettrici.
I campi elettromagnetici artificiali sono in grado di interagire negativamente con i processi biologici fondamentali nell’organismo umano, affermano gli specialisti di “BioInitiative”. Come sostiene l’esperto di tecnologie militari Barry Trower, un oceano invisibile di onde elettromagnetiche, di onde radio, di frequenze radar e di trasmissioni televisive, di stazioni radiobase, di reti intelligenti e di cavi elettrici aerei sommerge tutto quanto: edifici, elettrodomestici, pioggia, neve, vetro. Le onde elettromagnetiche sono veicolate dal particolato conduttivo deliberatamente disperso nella biosfera da aerei civili e militari…
Le microonde sono particolarmente dannose poiché attraversano la barriera emato-encefalica [Electronics Australia Magazine Feb/00]. Con un decimillesimo di watt, la barriera emato-encefalica si apre e le proteine del sangue all'interno interrompono segnali del cervello ed iniziano ad uccidere le cellule cerebrali. Un telefono cellulare trasmette tipicamente a 2 watt. Dopo soltanto due minuti di impiego d’un telefono cellulare o seduti vicino a un router Wireless oppure ad un notebook collegato in Wireless o ad un telefono senza fili, si altera l’attività elettrica degli ioni calcio nella barriera emato-encefalica. In questo modo le proteine e le tossine del sangue entrano nel cervello. Il Dr. Leif Salford ha trovato un "numero impressionante di cellule neuronali morte”, in conseguenza di una singola chiamata al cellulare.
Non bisogna stupirsi: si determinano difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, comportamento aggressivo, invecchiamento accelerato, una ridotta capacità di apprendimento e la demenza, il morbo di Alzheimer ad esordio precoce, il Parkinson, fibromialgia, sclerosi multipla e gliomi (tumori cerebrali).
"Esiste una forte evidenza che le microonde sono associate all'invecchiamento accelerato (morte cellulare e cancro) depressione, suicidio, impeti di collera, violenza, in primo luogo attraverso l'alterazione dell’equilibrio degli ioni di calcio nelle cellule e lo squilibrio della melatonina nonché della serotonina", scrive il ricercatore neozelandese, Dr. Neil Cherry, esperto in elettrosmog.
Con quale certezza ne sostiene la pericolosità?
Nel 2011 un gruppo di 34 esperti selezionati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ente organizzato dall'Oms (l'Organizzazione mondiale della sanità) ha eseguito uno studio sui cellulari e sui dispositivi Wireless che apre prospettive inquietanti, in realtà già riscontrate da molte altre indagini indipendenti: le radiofrequenze "potrebbero causare il cancro" ha dichiarato il gruppo di ricerca. Casualmente i media nazionali non hanno dato la giusta risonanza a questa notizia.
Con che gravità incidono sulla nostra salute?
Embrioni, feti, neonati e bambini sono particolarmente vulnerabili agli impulsi dei segnali Wireless, che penetrano direttamente attraverso gli organismi in rapido sviluppo ed attraverso le sottili scatole craniche che proteggono il loro cervello.
"I bambini che sono stati esposti a telefoni cellulari prima e/o dopo la nascita tendevano ad avere una maggiore prevalenza di sintomi emotivi, problemi comportamentali, disattenzione, iperattività e problemi con i coetanei", spiega il Professor Kjell Mild, svedese, esperto in elettrosmog. I bambini e gli adolescenti hanno cinque volte più probabilità di sviluppare il cancro al cervello (gliomi ed astrocitomi), se usano i telefoni cellulari. 250.000 Svedesi sono oggi invalidi a causa di malattie collegate alle microonde.
Ci fornisce qualche dato o studio che evidenzia la connessione tumori/wi-fi?
Dal mese di ottobre 2002, l’appello di Friburgo è stato firmato da oltre 6.000 medici ed operatori sanitari che chiedono al governo tedesco di rivedere gli standard di sicurezza per i dispositivi Wireless e di vietare i telefoni portatili (chordless).
Sulla base dall’allarme di Friburgo, il Rapporto di “BioInitiative” denuncia che 165 milioni di Europei soffrono di disturbi cerebrali: il Consiglio europeo ha stabilito che i telefoni cellulari ed i computers con connessione wireless ad Internet rappresentano un serio rischio per la salute umana. Nel maggio 2011, il Consiglio d'Europa ha iniziato a rimuovere tutti i dispositivi Wi-Fi dalle scuole. [Reuters 4 settembre / 11; Telegraph 24 maggio / 11]
Oggi gli esperti di campi elettromagnetici di caratura internazionale come il Dottor George Carlo, il Dottor Olle Johansson, il Dottor Leif Salford, il Dottor Neill Cherry, il Dottor Robert Becker, il Dottor David Carpenter, il Dottor Angelo Gino Levis e molti altri stanno pubblicamente lanciando l’allarme. Essi avvertono che saturare il nostro pianeta con onde elettromagnetiche di differente lunghezza e frequenza porterà alla decerebrazione degli esseri viventi, all’infertilità maschile e femminile e infine all'estinzione della razza umana. Ciò è destinato ad accadere, se non si riuscirà ad arrestare la mortale sinergia tra la dispersione di composti elettroconduttivi e l’irradiazione di campi elettromagnetici.
In Italia il Professor Angelo Gino Levis, già docente ordinario di Mutagenesi ambientale, presso l'Università di Padova, si sofferma nel suo articolo, intitolato "Psicosi o vere patologie? Malattie da elettrosmog", sui danni arrecati all'organismo dai campi elettrodinamici irradiati da elettrodomestici, ma soprattutto da elettrodotti, cellulari, telefoni senza filo, ripetitori della telefonia mobile (antenne e stazioni radio-base) e hot spot wireless. Il Professor Levis elenca le principali sintomatologie connesse all'irradiazione di onde elettromagnetiche: sintomi cutanei (prurito, eritemi, allergie); del sistema nervoso (disturbi del sonno, ansia, cefalee, emicranie, sindromi depressive…); del sistema muscolare (crampi, dolori muscolari, astenia); del sistema cardiovascolare (aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus); del sistema ormonale e di quello immunitario (riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle popolazioni linfocitarie); del sistema riproduttivo (aborti spontanei); del sistema acustico (tinniti), visivo, olfattivo, digestivo.
In Europa alcuni Paesi cominciano a riconoscerne la dannosità, in Italia?
Le cose non stanno migliorando. Mentre le nazioni dell'Unione europea cominciano a promulgare delle norme per ridurre l'esposizione alle sorgenti wireless (eccetto l’Italia, n.d.t.) sulla scorta dello studio condotto da “BioInitiative”, il lancio globale del wireless per i contatori intelligenti (l’autore si riferisce all’Energy box, n.d.t.) e le loro reti di supporto a microonde rischiano di spingere i livelli di esposizione di là da ogni sopportazione umana. [Tyee 9 agosto /2011]
L'esposizione a radiazioni a microonde ed onde radio, provenienti da questi contatori, è involontaria e costante. Infatti, a differenza dei telefoni cellulari e di altri apparecchi wireless, non è possibile disattivare i contatori intelligenti. Questi apparati emettono frequenze pericolose quasi ininterrottamente, giorno e notte, sette giorni su sette. Esiste un programma per l’installazione di 603 milioni di contatori intelligenti in tutto il mondo: nel corso dei prossimi cinque anni aumenterà a dismisura l’elettrosmog a causa di miliardi di nuovi trasmettitori, mentre la geoingegneria diventerà ancora più implacabile.
“L'esposizione ai campi elettrodinamici è sempre maggiore”, sottolinea il Dottor Poki Namkung, amministratore della Santa Cruz County Health. "Non esistono norme di sicurezza in grado di difenderci dall’esposizione a lungo termine a campi elettromagnetici o a fonti multiple”.
Per gestire tutto il traffico wireless dei contatori intelligenti ed aggiornare costantemente le applicazioni Android di quarta generazione LTE a 4GHz, sono stati elevati i limiti di emissione, mentre, in questo modo, si limitano ulteriormente le nostre capacità di difesa.
Una norma contenuta nel “decreto sviluppo” approvato dal Governo italiano nello scorso ottobre 2012, innalza del 70% i limiti degli impianti di telefonia mobile e del 30% quelli di radio e televisioni. Sarà così possibile navigare in Internet con il proprio smartphone e questo porterà ad una “necessaria invasione” di nuove antenne. Sulla scorta di ciò, verranno installati 15-20.000 nuovi impianti nei prossimi due anni. La bassa frequenza del protocollo 4G LTE vanta ancora più alti "tassi di penetrazione" in edifici e negli organismi viventi, rispetto alle microonde di frequenza più alta. Infine è già prossimo il protocollo 5G.
C’è un business dietro al wi-fi?
Come vede, sì. Il Wi-Fi è utile sia per scopi civili sia per scopi militari. L'implementazione del protocollo di comunicazione 811.G e successivi permette l'impiego di svariate ed innumerevoli tecnogie e tra queste anche l'uso della Smart Dust (polvere intelligente), verso la quale si sono mostrati entusiasti meteorologi, militari ed aziende impegnate nelle tecnologie satelitari ad uso civile e miltiare.
Nel dubbio, al cittadino non resta che tutelarsi da solo cercando – per quanto possibile – di limitare le esposizioni alle onde wireless. Come scrive Simon Best: "Certo, se i telefoni cellulari fossero stati un nuovo farmaco, non sarebbero mai usciti dal laboratorio".
fonte: articolotre.com
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