Questo documentario di Jean-françois Brient e Victor León Fuentes, intitolato “Sulla servitù moderna” dal quale sono tratti alcuni passaggi di questo post è dedicato a tutti coloro che hanno scelto di vivere in prigionia volontaria. Il lavaggio del cervello è arrivato a livelli talmente alti che non ti rendi nemmeno conto di essere la causa dei problemi che ti affliggono. Con il tuo stile di vita stai alimentando un sistema perverso che ti mantiene in uno stato di schiavitù silenziosa. Indirizzato da una politica economica ben precisa ed ingannato dalle menzogne propinate quotidianamente dai mass-media hai deciso volontariamente di vivere in prigionia
Per possedere una trappola per topi di 50 mt2 al centro, hai acceso un mutuo che ti costringerá per tutta la vita ad essere prigioniero del sistema che tanto critichi nelle manifestazioni di protesta nelle piazze. Dentro queste abitazioni anguste e lugubri accumuli le tue merci che dovrebbero, secondo i messaggi pubblicitari onnipresenti, portarti la felicità perfetta. Ma più accumuli merci e più si allontana la possibilità di essere felice.
Per avere la comodità di compare al supermercato sotto casa hai ceduto la tua sovvranità alimentare alle multinazionali che decidono per te cosa devi mangiare e ti vendono prodotti tossici che ti ostini a chiamare “Cibo”. Guardati attorno… Per riempirti la casa di oggetti inutili, hai scelto di essere servo di un padrone per 8/10 ore al giorno 6 giorni alla settimana. Contrariamente agli schiavi dell’antichità, ai servi del Medioevo o agli operai delle prime rivoluzioni industriali, oggi appartieni ad una classe totalmente asservita ma che non sa di esserlo, anzi, che non vuole saperlo. Ignori quindi la ribellione, che dovrebbe essere l’unica reazione legittima degli oppressi. Accetti senza fiatare la vita pietosa che è stata decisa per te. La rinuncia e la rassegnazione sono le cause della tua disgrazia e a differenza degli antichi schiavi che venivano catturati, oggi sei tu stesso che hai scelto il tuo padrone. Per guadagnare più Soldi, hai scelto di vivere prigioniero del tuo business, costantemente sotto stress tra tasse, fatture e scadenze. Soldi, che probabilmente dovrai usare per recuperare la salute persa per guadagnarli! Per poter pagare le rate dell’auto nuova hai accettato di lavorare senza diritti, con un salario bassissimo, pagando tasse altissime e ricevendo servizi pessimi. In compenso ti sono stati concessi 20 giorni all’anno di misera e meritata vacanza. L’invenzione della disoccupazione moderna è lì per spaventarti e farti ringraziare la generosità del potere. Che cosa faresti senza la tortura del lavoro? Quando è proprio questa attività alienante che ti viene presentata come una liberazione. Che decadenza e che miseria! Conosci tutti i nomi dei giocatori della tua squadra di calcio preferita e a quanto ammontano le loro buste paga, sei aggiornatissimo sul gossip e trovi noiosi argomenti che ti riguardano da vicino come l’agronomia o la biologia. Possiedi tutti gli ultimi giochetti tecnologici e sei convinto che la contaminazione dell’ambiente, lo sfruttamento dei lavoratori, la negazione dei diritti umani nelle fabbriche che li hanno prodotti, sia il prezzo da pagare per il Tuo progresso… che ti usa e ti tiene prigioniero senza che nemmeno te ne renda conto.
Avresti potuto accontentarti della tua servitù solo al lavoro, ma nella misura in cui il sistema di produzione colonizza tutti i settori della vita, perdi il tuo tempo nelle distrazioni nei divertimenti e nelle vacanze organizzate. Nessun momento del tuo quotidiano sfugge alla morsa del sistema. Ogni attimo della tua vita è stato sequestrato. Sei uno schiavo a tempo pieno. Hai scelto di essere prigioniero dell’immagine e quindi ti spalmi addosso unguenti e cremine per avere un’apparenza giovane e impeccabile. Indossi sempre vestiti alla moda e cerchi di imitare quelle celebrità che tanto invidi e applaudi quando guardi la televisione o vai allo stadio. Non importa se le creme e i saponi sono cancerogeni, non importa se sono stati testati su altri esseri viventi che ci hanno rimesso le penne. Non importa se le tue scarpe nuove sono state prodotte da schiavi minorenni. Quello che conta è la Tua immagine nelle Tue scalate sociali… mi diverte ascoltarti quando mi dici che in fondo si tratta solo di avere cura del proprio corpo. Ma davvero credi di prenderti cura del tuo corpo spalmandoci sopra sostanze cancerogene? Credi davvero che valga la pena di lavorare sfruttato, schiavizzato e sottopagato per poterti permettere di rinnovare il guardaroba ogni stagione? Non sai di essere prigioniero volontario dei tuoi falsi bisogni. Sogni la vita delle ricche celebrità dello spettacolo lasciandoti sfuggire la tua, senza nemmeno renderti conto che stai dormendo.
La vita è unica e breve….. ma te li sei fatti bene i conti?
fonte: byologik.wordpress.com
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