Il corpo fisico
Il corpo umano, come noi comunemente lo conosciamo, è un composto chimico costituito mediamente per il 65% da acqua, 16% proteine, 13% lipidi, 5% sali minerali, 1% altro, ma è anche una macchina molto complessa ed articolata che su un’impalcatura ossea e muscolare riporta tutta una serie di sistemi molto elaborati quali, la rete dei vasi sanguigni e linfatici, la rete neurale ed altri; inoltre, può anche essere visto come una popolazione di circa 50 trilioni di cellule che, oltre ad avere un compito specifico loro assegnato, comunicano in qualche modo in tempo reale tra loro. Viene spontaneo chiedersi come sia possibile tutto ciò, cos’è che muove e tiene in vita questa meravigliosa macchina, la più complessa dell’universo conosciuto?
Il fatto stesso che ci poniamo questa domanda significa che non ne conosciamo ancora la risposta, perchè l’energia che sottende ai principi vitali non appartiene a quelle cose che possiamo percepire con i nostri sensi ordinari o con le moderne apparecchiature.
I corpi sottili
Il corpo umano non è costituito solo dal corpo fisico, siamo provvisti di una serie di altri corpi costituiti di materia più o meno sottile che si compenetrano l’un l’altro. Questi corpi, invisibili ad occhio umano, sono visibili da coloro che hanno sviluppato particolari capacità come i chiaroveggenti ed i mistici di tutte le tradizioni spirituali. Esistono un’infinità di libri dove tali corpi sono descritti così come risulta dalla percezione di tali esseri, ciò nonostante, non vengono mai analizzate le cause che determinano la formazione di questi corpi.
In questo capitolo vedremo i principali concetti inerenti i corpi sottili e tenteremo di fornire una nuova visione della loro formazione nonché del loro funzionamento, che sia congruente con le osservazioni sia dei maestri spirituali sia degli scienziati visionari degli ultimi secoli, di cui abbiamo già dato un sunto nel capitolo dedicato all’etere; cercheremo, inoltre, di comprendere cos’è l’energia vitale e come essa agisce all’interno del corpo umano.
Prana, Orgone, Mana, Energia vitale, ecc.
Prana in sanscrito significa soffio vitale, respiro o energia cosmica. Esso è costituito da piccolissime particelle generate dalla rotazione della Terra e del Sole attraverso l’Etere. Le particelle si aggregano tra loro e formano dei globuli più grandi che possono essere visti anche ad occhio nudo, guardando in una giornata di sole verso il cielo e mantenendo la vista sfocata, inoltre, in condizioni di penombra, possono essere catturati dalle moderne macchine fotografiche digitali in quanto danno origine a quell’insolito fenomeno che va sotto il nome di ORBS.
La composizione del corpo umano, in base alle note proprietà dell’Energia Vitale, ha tutte le caratteristiche per attrarla. La grande quantità di acqua che lo compone, l’aria dentro i polmoni, i tessuti organici, sono tutti elementi in grado di attrarre il Prana, basti ricordare che il liquido cerebrale e il midollo osseo sono composti per il 99% da acqua, il sangue per l’85%, il cuore per il 79% ed il cervello per il 75%.
Chakra
Quando il Prana viene attratto dal corpo umano si generano un’infinità di piccolissimi vortici di energia vitale che aggregandosi tra loro entrano nel nostro corpo. Questi vortici di energia vitale vengono chiamati dai maestri indiani con il nome di Chakra. Il termine Chakra, che in sanscrito significa ruota o vortice, è molto noto nella culturale indiana. Le dimensioni dei Chakra dipendono quindi dalla differente composizione delle varie zone del corpo che determinano la capacità di attrazione di energia vitale. In base alle dimensioni i Chakra si suddividono in principali, secondari, ecc.
Questa visione, che vede i Chakra come raggruppamenti di vortici di energia vitale, coincide con quella dei maestri spirituali orientali secondo i quali i Chakra hanno diversi petali.
Gli esseri umani, la maggior parte degli animali ed alcune piante hanno sette chakra principali.
Chakra principali |
L’Energia Vitale viene assorbita dal corpo, metabolizzata, e quella in eccesso rilasciata verso l’esterno. In particolare, il sangue, essendo composto da sostanza organica e ferro, è un perfetto accumulatore di energia vitale ed è in grado di distribuirla a tutte le cellule del corpo.
I canali energetici, corrispondenti alla rete di distribuzione del sistema vascolare, vengono chiamati nelle tradizioni orientali meridiani o nadi. Uno squilibrio a livello di un chakra determina uno squilibrio d’energia negli organi adiacenti.
Kundalini
Il termine Kundalini deriva dalla parola sanscrita Kundala, che significa avvolto, arrotolato, spiraliforme. Secondo la tradizione induista, Kundalini è energia allo stato latente che giace addormentata alla base della colonna vertebrale. Quando quest’energia si sveglia, si alza alla stregua di un serpente, e avvolge la colonna vertebrale assumendo la forma di una spirale composta da tre spire e mezzo.
Riportiamo di seguito due interessantissime raffigurazioni della kundalini
Bende sul cranio della mummia di Tut-Ankh-Amon |
Caduceo – Bastone di Mercurio |
Se assimiliamo il tratto verticale della colonna vertebrale ad un tubo permeabile, possiamo immaginare che il flusso di energia vitale o Prana entri dalle pareti a 360° e segua all’interno del tubo un percorso ascensionale. Quando il bambino è nel grembo materno assorbe le sostanze nutritive attraverso il cordone ombelicale e gran parte dell’energia vitale gli deriva dal trovarsi all’interno del campo energetico vitale della mamma e immerso nel liquido amniotico, ovvero una bella massa di acqua in grado di assorbire energia vitale; inoltre, la percentuale di acqua del corpo è la più alta della sua vita. Altro particolare, il punto alla sommità della testa, chiamato fontanella, è molle nei primi 18 mesi di vita determinando l’apertura delle ossa craniche. Si tratta di condizioni particolarissime, che con il passare degli anni vengono meno. Il bambino si trova nelle condizioni favorevoli per attrarre una grandissima quantità di energia vitale, che è libera di fluire lungo la colonna vertebrale, di fuoriuscire dalla sommità del capo e di rientrare dalla base in corrispondenza del perineo. In questa configurazione il corpo umano, nella sua globalità, è un perfetto attivatore di Etere e genera attorno a sé un campo toroidale di energia vitale che lo mette in sintonia con il Tutto, con la Terra e con l’Universo. La grande quantità di energia che viene attivata, in questa particolare configurazione, è quella che i mistici orientali chiamano risveglio della Kundalini.
Attivazione della kundalini |
Aura
Il corpo umano è come una potente calamita in grado di mettere in movimento ed attrarre tutto quello che gli occorre sotto forma di frequenze di vibrazione dell’etere. A seconda del livello di attivazione dell’Etere, vengono a costituirsi, all’interno e tutto intorno al corpo, dei campi di energia vitale aventi frequenze vibrazionali differenti. Quando il corpo attrae il campo vitale si crea il corpo vitale (eterico), quando attrae il campo mentale si crea il corpo mentale e quando attrae il campo spirituale si crea il corpo spirituale. Questi tre corpi non sono localizzati in una precisa parte del corpo fisico, ma lo compenetrano totalmente permeando tutte le cellule del corpo. Tali campi si compenetrano l’un l’altro, in particolare, i campi più sottili, quelli che hanno una frequenza di vibrazione maggiore, compenetrano quelli più densi e tutti insieme costituiscono quello che viene chiamato campo aurico o aura. Così alla stessa stregua del campo gravitazionale e del campo magnetico anche i campi di energia vitale sono generati dall’interazione della materia con il campo scalare dell’Etere.
Aura umana |
Il campo aurico dell’uomo è costituito da un corpo energetico invisibile che lo avvolge a forma di uovo e può essere visto dai chiaroveggenti.
Le aureole poste sul capo di figure sacre della cristianità e i vistosi copricapo piumati dei pellerossa non sono altro che raffigurazioni dell’aura ed in particolare del chakra posto alla sommità della testa.
Per poter vedere i vari strati dell’aura dobbiamo essere sintonizzati o, come anche si dice, in risonanza con il livello vibrazionale di quel determinato campo energetico. Esiste tuttavia un dispositivo molto semplice che ci permette di sperimentarne l’esistenza, basta prendere una striscia rettangolare di cellofan di lati 20 x 4 cm e irrigidirla piegandola in due. Se al centro della striscia inseriamo un filo di nylon e lo appendiamo ad un lampadario, abbiamo realizzato un sensore sensibilissimo del campo vitale, in grado di rilevare le radiazioni emesse dal corpo umano fino a circa due metri di distanza, che punterà sempre in direzione del corpo. Se interponiamo uno schermo materiale, come una porta di legno, il sensore continuerà a seguire la persona a dimostrazione che l’energia vitale attraversa indisturbata la materia sia che si tratti di legno sia che si tratti di cemento. Il vetro, invece, scherma il flusso di energia vitale; infatti, se mettiamo il sensore dentro un vaso di vetro capovolto non ruota più. Se vogliamo misurare l’intensità della radiazione vitale bisogna mettere un ago magnetico ad una estremità del sensore. In questo caso più forte è il campo vitale e più il sensore si discosterà dal suo allineamento con il campo magnetico terrestre. La rotazione può essere misurata su una scala graduata.
L’Aura contiene informazioni sugli oggetti e quindi anche sul corpo umano. Attraverso l’esame della conformazione dell’Aura possiamo avere importanti informazioni sullo stato di salute di una persona. Ad esempio, un’aura di forma ovale, grande, stabile, luminosa e pulita, indica uno stato di buona salute e una persona fondamentalmente in armonia con l’universo. Lo stress, la paura, i pensieri negativi, le malattie, l’abbigliamento diminuiscono il campo vitale. Gli abiti con colori scuri assorbono energia impedendo l’amplificazione dell’aura; ciò potrebbe essere la spiegazione del perché gli uomini vivono meno delle donne e perché invece certi uccelli maschi molto colorati vivono più delle loro femmine. L’aura intorno ad oggetti, come l’acqua ed i cristalli, è sostanzialmente fissa mentre quella intorno agli esseri viventi cambia.
Nel 1939 Semyon Davidovich Kirlian, un riparatore di macchine fotografiche, scoprì casualmente che una scarica elettrica ad alta tensione e basso amperaggio era in grado di impressionare la carta fotografica determinando un particolare effetto fotografico noto come “Effetto Kirlian”. Per alcuni l’alone luminoso che si vede nelle immagini non è altro che l’aura dell’oggetto.
Foto Kirlian di una foglia |
- In caso di morte serena e naturale l’energia vitale, già a livelli abbastanza bassi, abbandona il corpo in circa 16 ore
- In caso di morte violenta, tipo incidente stradale, l’energia vitale abbastanza alta, abbandona il corpo in circa 48 ore
- In caso di morte tragica e innaturale, come nei casi di suicidio ed omicidio, l’energia vitale lascia il corpo in circa 72 ore.
Il corpo eterico è costituito da tutta l’energia vitale assorbita dal corpo umano ed ha la funzione di energizzare e tenere in vita il corpo fisico.
Dal momento della nascita il corpo è autosufficiente, infatti, ha una capacità ridondante di assorbire energia vitale, essa può entrare direttamente nel corpo tramite i chakra oppure tramite l’aria nei polmoni. I polmoni aspirano una grande quantità di energia vitale che, dopo essere stata trasferita al sangue, viene pompata dal cuore in tutte le parti del corpo, attraverso una rete fittissima di vasi, garantendo il mantenimento del livello energetico dell’entità. Le traiettorie dei vasi sanguigni, energizzati dal prana, danno origine ad una miriade di canali energetici conosciuti nella tradizione orientale con il nome di Nadi e Meridiani.
Da questa breve descrizione risulta evidente come sia importante respirare grandi quantità di aria pura per energizzare il corpo umano.
Esercizi per caricare il corpo di energia vitale stimolando tutti i chakra anche quelli piccolissimi
L’energia va dove va l’attenzione
Impariamo a sentire l’energia in qualunque parte del corpo sentendola formicolare, poi trasciniamo l’attenzione e con essa l’energia su qualsiasi altra parte del corpo.
Esercizio n. 1
Poniamo attenzione ai piedi fino a sentirli formicolare. Quando sentiamo l’energia che aumenta facciamola salire lentamente lungo le gambe, fino alle cosce, potremmo sentire una pulsazione nel perineo. Continuiamo a farla salire lungo la colonna vertebrale, soffermandoci su tutti i chakra, senza farla mai uscire dalla colonna. Se incontriamo resistenza, facciamola scendere fino ai piedi e poi riproviamo nuovamente proseguendo verso la testa. Una volta arrivati alla testa, torniamo giù fino ai piedi e ripetiamo a piacere finché sentiamo la colonna libera. Continuiamo ora l’esercizio partendo da entrambe le mani contemporaneamente e andando fino al cuore, fino a sentirci formicolanti e carichi di energia, infine rilassiamoci e, se siamo a letto, dormiamo.
Esercizio n. 2
Stando distesi e rilassati facciamo alcuni respiri profondi. Immaginiamo di avere in mano un pennello e passiamolo prima sulla punta delle dita dei piedi e poi attorno ad ogni dito, finché le dita non iniziano a formicolare. Continuiamo l’esercizio passando il pennello nella pianta dei piedi, nei lati, nel tallone e attorno alle caviglie, finché tutto il piede formicola.
Proseguiamo fino alle ginocchia, lungo le cosce, poi facciamo un cerchio intorno agli organi genitali, per non eccitarli, e ricongiungiamo le pennellate sull’addome, quindi saliamo fino al petto. Facciamo adesso la stessa cosa partendo dalle mani. Spazzoliamo la punta delle dita, le dita, i palmi, i polsi e poi spostiamoci prima sui gomiti ed infine verso le spalle.
Esercizio n. 3
Tramite questo esercizio potremo percepire i chakra e l’energia sottile. Impariamo a convogliare ed accumulare tutta l’energia che riusciamo ad attivare nel serbatoio di energia vitale che si trova due centimetri sopra l’ombelico. Dopo aver stimolato i chakra delle palme delle mani, dei gomiti, delle piante dei piedi e delle ginocchia cominciamo a stimolare il primo chakra e poi man mano tutti gli altri. Immaginiamo il chakra come un vortice che fuoriesce due dita dalla pelle, e iniziamo a toccarlo mentalmente con le dita. Afferriamone il bordo e stiriamolo, poi vi infiliamo un dito e lo muoviamo come se mescolassimo un liquido, infine, immaginiamo di infilarci un bastoncino e di farlo andare su e giù per circa un minuto.
Immaginiamo ora di avere, al posto delle mani, delle pale traforate, capaci di immergersi nel corpo, toccare l’energia e spingerla dove vogliamo. Iniziamo infilando le mani nei piedi, spingiamo l’energia verso l’alto, lungo le gambe, poi dirigiamola verso la pancia senza passare sulla zona dei genitali, quindi facciamola confluire nel serbatoio subito sopra l’ombelico.
Ripetiamo il tutto più volte, raccogliendo l’energia dalle gambe e mettendola nel serbatoio dell’ombelico. Facciamo ora la stessa cosa con l’energia delle braccia, facendola risalire dalle mani ai gomiti, poi alle spalle, e da qui giù lungo il tronco, fino a spingere anche questa nell’ombelico.
Possiamo incrementare ulteriormente l’energia immagazzinata raccogliendola, con lo stesso metodo, dall’uovo aurico che circonda il corpo fisico. Quando ci sentiremo formicolanti in tutto il corpo potremo fare esperienze extracorporee o addormentarci.
La nascita dell’uomo
L’Uomo, come ogni cosa esistente nell’Universo, è una manifestazione dello Spirito. L’esistenza non è nella materia, ma al di fuori di essa, crea il piano materiale e sperimenta attraverso di essa. Noi siamo tutti esseri invisibili e possiamo fare esperienza di noi stessi, in quanto esseri spirituali, solo attraverso la realtà materiale. Se l’esistenza non fosse fuori della materia, gli esseri viventi non potrebbero nascere o morire. E’ l’entità che sta per nascere, che dai regni sottili, subito dopo il concepimento, proietta sul piano materiale il modello del proprio organismo nell’utero. Ciò avviene in modo del tutto automatico senza l’intervento della volontà.
Come diceva Ermete Trismegisto nel Kore Kosmou “Ogni anima sarà in relazione con il corpo che più le compete”.
Lo Spirito proietta e dirige la formazione degli organi e del corpo umano in modo da diventare un perfetto recettore di energia vitale. Le cellule cardiache se non fossero dirette dallo Spirito intelligente non potrebbero mai formare un cuore.
Il corpo umano è lo strumento più perfetto che lo Spirito abbia mai creato per l’evoluzione della propria consapevolezza nel piano materiale.
Conclusioni
Il corpo umano è una delle tante macchine, la più perfetta di tutte quelle che conosciamo, che lo Spirito ha creato per fare esperienze sul piano terreno. Io ho un corpo; ma, non sono il mio corpo. Il mio corpo può trovarsi in differenti condizioni, di salute o di malattia, può essere riposato o stanco; ma questo non ha niente a che fare con Me, il mio vero Io. Il mio corpo è il mio prezioso strumento di esperienza e di azione nel mondo esterno, ma è soltanto uno strumento. Lo tratto bene, cerco di tenerlo in buona salute, ma non è me stesso. Io ho un corpo, ma Io non sono il mio corpo. L’uomo è la macchina e lo Spirito il guidatore.
Piccolo particolare: l’energia vitale che assorbiamo, e ci tiene in vita, è la stessa che viene assorbita e tiene in vita gli animali, le piante e ogni cosa che esiste nell’universo.
Esiste un solo spirito ed è lo stesso in tutti gli esseri, in tutta l’esistenza. Ogni essere vivente è parte di noi, siamo tutti Uno, le differenze appartengono alle forme non allo Spirito e all’esistenza; come dicono i maestri spirituali “Siamo gocce dello stesso oceano”.
Uccidendo un animale o disboscando una foresta terminiamo l’esperienza terrena di un frammento di Spirito intelligente, modificando la naturale evoluzione dell’esistenza.
Il perfetto funzionamento del sistema energetico è sinonimo di buona salute. In condizioni di equilibrio, l’energia scorre ininterrottamente nei chakra. Ogni alterazione della configurazione strutturale del corpo umano e ogni sostanza estranea assunta, non fanno altro che ostacolare il naturale fluire dell’energia vitale creando uno squilibrio nei chakra che può provocare una situazione di carenza o di eccesso di energia che a lungo andare genera prima le malattie e poi la morte.
Poiché l’energia che fluisce attraverso i chakra, e che alimenta i corpi sottili, è sostanzialmente la stessa, ne consegue che tramite i chakra essi sono collegati tra loro e ogni azione che si compie su uno di loro produce un effetto sugli altri, da qui il legame tra corpo, mente e spirito.
Essendo lo Spirito che ci guida intelligente, il nostro sforzo maggiore deve essere quello di lasciarlo fluire abbondantemente e liberamente attraverso il corpo e cercare di sintonizzarci con esso. Man mano che l’energia intelligente fluisce in quantità sempre maggiore, i chakra appaiono più espansi e lo Spirito può circolare liberamente nel nostro corpo. In questo stadio l’essere umano lascia fluire coscientemente dentro di sé lo Spirito fino a raggiungere quel particolare stato di consapevolezza e di unità con lo Spirito/Coscienza Cosmica chiamato “illuminazione”, in cui percepisce che tutte le cose dell’universo sono una manifestazione dello Spirito unitario e che non vi è alcuna separazione tra sé e tutte le altre creature e cose dell’universo, è questa l’evoluzione spirituale.
Namastè – mi inchino alla divinità che è in te.
fonte: antoniovaccarello.wordpress.com
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