Se stai pensando di costruirti un pollaio perchè hai capito l’importanza di non cooperare con le “fabbriche” di polli, o perchè anche tu hai realizzato che produrre le tue uova è più sano ed economico che comprarle, in questo post troverai alcuni suggerimenti su come farlo.
Questo pollaio bioclimatico è stato costruito utilizzando mattoni di termoargilla, legno, paglia, fango, lana, chiodi, viti, un foglio di “tiebek” per impermeabilizzare il tetto, uno strato di tessuto “geotextile” che funziona da filtro e una vecchia finestra recuperata dai rifiuti. Il tetto è stato progettato per coltivare piante, raccogliere acqua piovana e per aumentare l’isolazione termica del pollaio che trovandosi sui Pirenei si trova esposto a temperature sotto lo zero
Dopo aver scavato una trincea perimetrale, è stata collocata la prima base di mattoni di termoargilla che è stata livellata.
Abbiamo usato questi mattoni perchè avanzavano dalla costruzione di un deposito di raccolta di acqua piovana con una capacità di 25000 litri… ma questa è un’altra storia….
Sulla prima base di mattoni abbiamo posato uno strato di argilla e un secondo strato di mattoni, lasciando un solo strato di mattoni nella parte frontale, dove si appoggerà l’intelaiatura di legno che sosterrà la porta d’ingresso e la finestra di vetro che sono orientate a Sud.
Procediamo quindi con la costruzione della struttura portante in legno, per la quale abbiamo usato delle travi di legno che avanzavano dalla costruzione di un’angolo meditativo bioclimatico con vista sui Pirenei, ma anche questa è un’altra storia…
Sui mattoni abbiamo posato uno strato di argilla e poi una base di tavole di legno sulla quale sono state fissate con viti le tavole verticali. I quattro angoli inferiori sono stati uniti tra loro con delle barrette di acciaio e viti. Gli angoli superiori sono stati uniti con le tavole di legno orizzontali. A questo punto avevamo una struttura stabile a forma di cubo il cui tetto presentava una pendenza verso l’angolo frontale destro che avrebbe condotto l’acqua piovana verso il punto di raccolta. Siamo passati quindi alla costruzione della struttura di contenimento per il fango e la paglia che formeranno le mura. Questa tecnica di costruzione in Spagna si chiama “Encofrado” e non differisce molto dalla tecnica della “Cassaforma” usata in Italia per elevare i muri di cemento.
Un intercapedine tra due tavole di legno nella quale viene colato il cemento che poi solidificandosi va a formare il muro.
Nel nostro caso per formare l’intercapedine nella quale versare la paglia e il fango abbiamo usato dei pezzi di pedane di una impalcatura da muratore mantenute insieme tra loro con viti e chiodi.
Per preparare la miscela di paglia e argilla, abbiamo usato la tecnica che veniva usata nell’antico Egitto per preparare i mattoni e l’energia più economica esistente sul mercato. …quella derivante dalla pasta al pomodoro!
Per tagliare il legno, piallarlo, forarlo etc. ci siamo serviti di un generatore elettrico a benzina e di vari utensili elettrici.
I migliori risultati si ottengono lasciando l’argilla in ammollo tutta la notte. Al mattino si rimuove fino ad ottenere una miscela con una consistenza simile a una mousse che viene chiamata “Barbottina“. A questo punto si inizia ad aggiungere la paglia comprimendo il tutto sul fondo del recipiente. Il risultato finale deve essere un’impasto elastico, omogeneo e resitente, da inserire nell’intercapedine e comprimere con qualsiasi strumento disponibile. Noi abbiamo usato un martello molto grande e pesante. Dopo un paio di settimane il muro era secco e abbiamo rimosso la struttura di contenimento delle mura.
Il pollaio adesso è solido, la resistenza è davvero sorprendente! Si può quindi salire sulla parte superiore e fissare le tavole di legno che supporteranno il tetto. Sulla parete lato Est è stata progettata e costruita la “finestra del furto” che ci permetterà di rubare le uova direttamente dall’esterno del pollaio. Il tetto è stato studiato in maniera da fornire ombra o sole in caso di necessità. La sua posizione è stata calcolata prendendo come punto di riferimento il solstizio d’estate che definisce il punto più alto del sole in estate. (esempi ed informazioni sulla geometria solare su questo link)
In base a questa informazione abbiamo costruito un tetto che con la sua ombra non permette alla luce solare di entrare nel pollaio nelle ore più calde dei giorni d’estate, mantenendolo più fresco. D’inverno invece, quando il sole è più basso sull’orizzonte, la luce può entrare attraverso la finestra di vetro e scaldare passivamente l’interno del pollaio. I bordi del tetto formano un supporto di contenimento per la terra. A questo punto anche la parte superiore del tetto è stata ultimata e si può procedere con l’impermeabilizzazione del tetto che è stata effettuata con un foglio di materiale gommoso impermeabile chiamato “Tiebek” sul quale abbiamo posato prima uno strato di tessuto “geotextile” e poi la terra. Questo tessuto funziona da filtro e non permette alla terra di ostruire il punto di raccolta dell’acqua piovana.
Anche le pareti esterne sono state impermeabilizzate aggiungendo uno strato di “Body coat” sul quale è stato applicato poi un leggero strato di calce. Il Body coat è una miscela di paglia, erba fresca, sabbia, argilla e acqua. Questo impasto viene fatto fermentare per tre giorni coperto da un telo di plastica nero. La fermentazione cambia la struttura molecolare dell’impasto rendendolo molto più resistente ed elastico. Il body coat viene applicato comprimendolo sul muro con le mani e riempiendo le crepe che si formano nelle mura al seccarsi. Il body coat e molto malleabile e permette di modellare le mura a piacimento. Abbiamo applicato uno spessore di pochi centimetri di Body coat e abbiamo inciso un sole, una luna e una spirale…
Abbiamo costruito la porta e la finestra del furto pensando di isolarle termicamente con un ottimo materiale isolante che ci era stato regalato da un vicino.
La lana di pecora.
Dopo aver costruito le intelaiature con delle assi di legno, abbiamo usato delle doghe di legno con incastro maschio-femmina per ultimare la porta d’ingresso e la finestra del furto. Nello spazio all’interno della porta e della finestra del furto abbiamo inserito la lana.
A questo punto il nostro pollaio è isolato termicamente grazie alle mura di paglia e argilla, al tetto verde, al legno e alla lana. L’impermeabilizzazione del tetto è assicurata dal foglio di tiebek, mentre le mura sono impermeabili grazie al body coat e alla calce. Il riscaldamento dell’ambiente è garantito dal sole, dalla finestra di vetro e dalla bioclimatica.
È stato costruito un recinto per proteggere le galline dagli attacchi degli animali selvatici della zona ma tutti giorni la porta viene aperta e le galline vengono lasciate libere di razzolare anche fuori dal loro recinto.
Infine, per dare un po di allegria all’ambiente, il sole, la spirale e la luna sono stati rifiniti e colorati.
Le piante di grano (Aragon 03, una varietà ancestrale recentemente recuperata da alcuni amici) crescono e fruttificano e… finalmente il pollaio bioclimatico sui Pirenei è in Funzione!
Le sei galline che abitano questo pollaio vivono una vita felice, in completa libertà, mangiano alimenti a km zero e producono tutti i giorni sei ottime uova fresche.
Le galline sono delle lavoratrici instancabili e in cerca di insetti e vermi, rimuovono costantemente la terra della compostiera che abbiamo costruito nel loro recinto riciclando dei vecchi pallets e dove diamo loro tutti gli avanzi della cucina. Ci evitano il lavoro di rivoltare la terra della compostiera e preparano un ottimo compost che viene usato per fertilizzare la terra dell’orto.
fonte: byologik.wordpress.com
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