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Estratti di incenso per la cura delle malattie autoimmuni

Il “franchincenso” o “olibano”, cioè la resina odorifera della pianta del deserto Boswellia serrata, impiegato da millenni sia per funzioni rituali che come antisettico e per altri usi medici, possiede un’ottima attività antiinfiammatoria, nonché una specifica capacità immuno-modulante, recentemente studiata, che ne permette l’impiego nel trattamento di alcune patologie autoimmuni – con brillanti risultati e con una minore tossicità rispetto ai farmaci di scelta attuali, come mostrato da studi clinici
Vari tipi di incenso: (da sinistra verso destra, dall'alto in basso) makko (Machilus thunbergii), canfora borneola (Dryobalanops aromatica), benzoino di Sumatra (Styrax sp.), incenso dell'Oman (Boswellia sacra), guggul (Commiphora wightii), incenso dorato (Boswellia papyrifera), balsamo del Tolu (Myroxylon toluifera), mirra di Somalia (Mirra commiphora), labdanum (Cistus villosus), opoponax (Commiphora opoponax), sandalo indiano bianco (Santalum album) - Immagine e testo: Wikipedia
La droga è ricca di oleoresine: un gran numero di composti triterpenici pentaciclici, detti acidi boswellici, triterpeni tetraciclici (acidi tirucallenici), ed altri composti terpenici. Vi è anche una piccola frazione di olii volatili e di gomme, composte per lo più da polisaccaridi. Gli effetti fisiologici esplicati dal fito-complesso sono principalmente due:
  1. Antiinfiammatorio.  Gli acidi boswellici inibiscono selettivamente l’enzima 5-lipoossigenasi con riduzione della produzione di leucotrieni B4. Questi ultimi (LTB4) sono mediatori dell’infiammazione, favoriscono il rilascio di istamina, inoltre favoriscono il broncospasmo, e il richiamo di neutrofili nel tessuto interessato. Sembra invece che non vi sia alcuna inibizione su altri enzimi della cascata dell’acido arachidonico  (ciclo-ossigenasi ): dunque non vi sarebbe alcuna azione sulle prostaglandine e di conseguenza nessun effetto collaterale a livello gastrico. D’altra parte sembrerebbe aumentato sensibilmente il rilascio di acido arachidonico. Un secondo effetto verrebbe esercitato per inibizione di enzimi quali elastasi e ialuronidasi, enzimi proteolitici rilasciati dai leucociti, responsabili della distruzioni di tessuti in patologie infiammatorie su basi autoimmuni. L’azione farmacologica non sarebbe allora solo sintomatica, ma conservativa (ad esempio a livello delle cartilagini articolari) permettendo così un rallentamento della progressione di queste patologie.
  2. Immunomodulante. E’ stata osservata in vitro la riduzione di messaggeri pro-infiammatori, regolatori del network citochinico e  delle cellule del sistema immunitario: Il-1 e TNF-alfa, oltre a ridotta produzione di NO  da parte dei macrofagi . In presenza di estratti di Boswellia i leucociti riducevano la produzione di citochine Th1 (IL-12, oltre a INF-gamma e TNF-alfa) mentre aumentavano quella delle citochine Th2 (Il-4, Il-10). In sostanza si ha un’azione modulante sulla selezione e l’attivazione dei linfociti T, agendo sullo switch Th1/Th2, con effetto di bilanciamento in favore della via Th2.

Questo ha suggerito la possibilità di impiego (poi clinicamente confermata) in caso di alcune malattie autoimmuni in particolare quelle su base Th1, fra cui l’artrite reumatoide e il morbo di Crohn.  Nella malattie di Crohn, probabilmente per causa di alcuni geni mutati fra cui il gene NOD2, si ha una abnorme attivazione dei linfociti Th1 per aumentata secrezione di Il-1,Il-12, Il-6 e TNF-alfa. Ugualmente, anche nell’artrite reumatoide, il meccanismo patogenetico (Th1) è correlato ad una maggior espressione di Il-1 e TNF-alfa. Uno studio clinico pubblicato nel 2008 [Sengupta K. et al. A double blind, randomized, placebo controlled study of the efficacy and safety of 5-Loxin(R) for treatment of osteoarthritis of the knee. Arthritis Res Ther. 10(4):R85, 2008], ha mostrato inoltre la capacità protettiva di un estratto della boswellina, il Loxin,  in caso di osteo-artrite del ginocchio, per inibizione delle metalloproteinasi responsabili della degradazione delle cartilagini. Diversi studi clinici, nonché un recente studio di meta-analisi, hanno confermato l’efficacia degli estratti di Boswellia nell’ artrite reumatoide, morbo di Crohn, ed anche in asma bronchiale e, sorprendentemente, anche nella rettocolite ulcerosa (che è una patologia autoimmune a profilo Th2).

I miglioramenti in caso di rettocolite ulcerosa, in uno studio clinico [Gupta I. et al. Effects of Boswellia serrata gum resin in patients with ulcerative colitis. Eur. J. Med. Res. 2, 37-43, 199], hanno portato ad un miglioramente dei parametri dell’82% contro il 75% della sulfasalazina, uno dei farmaci usualmente impiegati.

Nel Crohn sono stati riscontrati gli stessi effetti terapeutici della mesalazina, ma con un incidenza di effetti collaterali assai inferiore [Gerhardt H. et al. Therapy of active Crohn disease with Boswellia serrata extract H 15. Z. Gastroenterol. 39, 11-17, 2001]. E’ stato provato fra l’altro che questi estratti riducono notevolmente i danni istologici intestinali causati dal farmaco antiinfiammatorio indometacina. Ugualmente è stata riscontrata un’azione gastroprotettiva, probabilmente indotta dall’inibizione selettiva sulla lipossigenasi ma non sulla ciclossigenasi (come detto precedentemente), inibendo la sintesi di leucotrieni ad azione infiammatoria senza ridurre l’effetto protettivo locale dovuto alle prostaglandine.

Ulteriori studi potrebbero forse essere fatti per indagarne l’efficacia su altre patologie autoimmuni, in particolare correlate al pattern Th1 come la sclerosi multipla.

Infine, l’azione sulla regolazione immunitaria trova riscontro nella tradizionale “segnatura” che attribuiva  l’incenso al dominio delle piante mercuriali. L’azione dell’archetipo Mercurio è tipicamente connessa con lo scambio di informazioni, di cui la regolazione immunitaria è un caso esemplare.

Bibliografia e referenze :

Oltre agli articoli citati nel testo:

Duwiejua M. et al. Anti-inflammatory activity of resins from some species of the plant family Burseraceae. Planta Med., 59, 12-16, 1993.

Ernst E. et al. Frankincense: systematic review. BMJ. 337:a2813, 2008.

Safayhi H. et al. Concentration-dependent potentiating and inhibitory effects of Boswellia extracts on 5-lipoxygenase product formation in stimulated PMNL. Planta Med. 66, 110-113, 2000.

Schweizer S. et al. Workup-dependent formation of 5-lipoxygenase inhibitory boswellic acid analogues. J. Nat. Prod. 63, 1058-1061, 2000.

Gayathri B. et al. Pure compound from Boswellia serrata extract exhibits anti-inflammatory property in human PBMCs and mouse macrophages through inhibition of TNFalpha, IL-1beta, NO and MAP kinases. Int Immunopharmacol. 7(4):473-82, 2007.

Kimmatkar N. et al. Efficacy and tolerability of Boswellia serrata extract in treatment of osteoarthritis of knee–a randomized double blind placebo controlled trial. Phytomedicine 10(1):3-7, 2003.

Anthoni C. et al. Mechanisms underlying the anti-inflammatory actions of boswellic acid derivatives in experimental colitis. Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol. 2006 Jan 19.

ed anche l’articolo disponibile on-line su PubMed: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15879017.

fonte: asclepiosalus.wordpress.com

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