Francia: all’asilo bimbi con il microchip

Anche l’asilo si appresta a diventare un luogo sicuro e all’avanguardia. In Francia, infatti, i bambini saranno dotati di microchip per permettere ai responsabili di sorvegliarli al meglio, sia all’interno sia all’esterno della struttura educativa, ponendo fine al problema della ‘fuga’.

Un bimbo si è perso? Niente paura, c'è il microchip

Il governo transalpino ha reso noto che la sperimentazione inizierà nei primi mesi del 2011, ma non sarà una vera e propria novità. Infatti, tale sistema di sorveglianza è già stato testato e adottato all’asilo “George Miller-III” di Richmond, in California, con ottimi risultati. Grazie a un chip elettronico, cucito nell’abito di ogni bimbo, sarà molto più facile controllare i piccoli ospiti degli asili. L’adozione di questo strumento permetterà inoltre di ridurre la spesa degli istituti per il personale di sorveglianza e spegnerà le ansie dei genitori, sempre in pensiero sulle sorti dei propri pargoli.

Patrick Givanovitch, amministratore delegato di “Lyberta”, azienda produttrice del microchip Rfid (identificazione a radiofrequenza), si è detto entusiasta dell’avvio delle fasi di sperimentazione. “L’esperimento, condotto per conto di un’importante società assicurativa, vuole confermare l’efficacia del sistema da un punto di vista della sicurezza dei bambini – ha spiegato Givanovitch al quotidiano francese ‘Le Parisien’ – Grazie al chip indossato da ogni bambino sarà possibile conoscere immediatamente se uno di loro sta lasciando l’asilo”. A quel punto, il segnale sarà inviato a un centro di videosorveglianza che allerterà non solo la direzione dell’asilo, ma anche i genitori del piccolo fuggitivo attraverso un sms sul cellulare.

Verichip

Tuttavia, l’innovativa idea ha sollevato numerose polemiche. “Rinchiudere dei bambini in una gabbia virtuale significa creare un sentimento di paura e angoscia che non esiste – ha tuonato ominique Ratia-Armengol, presidente dell’Associazione nazionale degli psicologi della prima infanzia – e deresponsabilizzare educatori formati per educare e stabilire una relazione di fiducia con i più piccoli”. Sulla stessa linea d’onda anche Maria Da Costa Pereira, puericultrice a Parigi e responsabile sindacale, la quale ricorda che l’introduzione di tale tecnologia comporterà ampi tagli al personale, in un campo dove l’assistenza educativa è fondamentale per assicurare una buona crescita dei bambini. Senza dimenticare che le frequenze radio inviate dal microchip potrebbero essere captate nel raggio di 100 metri dall’asilo ed esporre i più piccoli al rischio di malintenzionati.

Un dibattito acceso e rovente, che probabilmente non si placherà fino alla concreta sperimentazione. Una mossa del presidente Sarkozy per aumentare la sicurezza nelle scuole, che tuttavia potrebbe portare all’effetto opposto di una grave riduzione di privacy e libertà, danneggiando la vita scolastica e non di bambini e adulti.

Emanuele Ballacci

fonte: newnotizie.it

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