All’estero sono nate molte reti che raggruppano attività simili, come l’olandese Dine The dutch (http://www.dinewiththedutch.com), l’americana Hush (http://www.hushsupperclub.com). E la francese Hidden Kitchen (www.hkmenus.com).
E in Italia? «Abbiamo aperto il nostro ad aprile: offriamo la tipica cucina romana. Niente intrugli, solo cose semplici. Alla gente piace, risparmia rispetto a una trattoria, e si gode il clima familiare» spiega a Millionaire Michele Ruschioni, romano, giornalista 37 anni e blogger (http://www.braciamiancora.com/wdp/).
Ha avuto l’idea insieme a sua moglie, Daniela Chiappetti, 40 anni, imprenditrice nel settore turistico: «Per lavoro scrivo di turismo e enogastronomia e avvertivo che c’era la necessità di sperimentare nuove formule nel settore. Mia moglie è un’ottima cuoca e anche io ho imparato tanto dagli chef che incontro nella mia professione. Abbiamo un po’ di spazio in casa, nel quale affittiamo camere per turisti. Molti ci chiedevano dove potevano mangiare. Allora abbiamo pensato di ospitarli a cena».
Venti euro menu fisso (spaghetti all’Amatriciana, rigatoni alla carbonara, cacio e pepe, gricia, puttanesca, abbacchio alla romana, baccalà e scamorze…). I prodotti li comprano da negozianti del posto, a km zero: «Per risparmiare facciamo le fettuccine in casa. Vengono turisti, ma anche romani, attirati dall’originalità dell’idea, 8 persone in media a settimana. Il picco lo abbiamo avuto nei mesi dell’alta stagione turistica a Roma (aprile, maggio, giugno, luglio e settembre)».
Nodi burocratici? «Non ce ne sono, se guadagni una cifra non superiore ai 5mila euro. E non c’è la necessità di fare una dichiarazione (articolo 1 comma 100 della Legge Finanziaria 2008 n.244, che regola il lavoro domestico). Non è una vera e propria attività. Usiamo i guadagni per arrotondare, pagarci le spese di casa (tra bollette, Imu)».
Tutti possono farlo? «Se vuoi farlo, devi sacrificarti (venerdì e sabato passati a casa…). Devi amare la cucina e comunicare. Un piccolo segreto? Informarsi e raccontare aneddoti sui piatti cucinati. Diventare, insomma, una guida turistica a tavola». INFO: http://www.homerestaurantroma.it/
Altra formula è quella inventata da Lele, milanese, 40 anni, e sua moglie Melissa, 38: «Eravamo in vacanza a San Francisco e cercavamo un posto in cui cenare. Abbiamo trovato un portale dove c’erano famiglie che tenevano cene in casa. Siamo andati e ci siamo divertiti. Allora abbiamo pensato di portare l’idea a Milano» racconta Lele a Millionaire.
Art director lui, impiegata nel mondo della moda lei, hanno ideato Ma’ Hidden Kitchen Supper Club: «Siamo un’associazione culturale. Chi vuole venire a una delle nostre cene, sottoscrive una tessera annuale di 10 euro. Una cena costa intorno ai 30/40 euro. Cuciniamo noi e ci avvaliamo dell’aiuto di uno chef. Oltre alla cene in casa, organizziamo serate teatrali, concerti».
Per cenare da loro c’è una lista d’attesa di 3mila persone: «Abbiamo iniziato invitando i nostri contatti (via email e social). Poi in poco tempo, la popolarità è esplosa, grazie a molti blogger che sono venuti a cena e ci hanno recensito bene. Poi è stato tutto un passaparola. Per ogni cena c’è posto per dieci persone. Inviamo la mailing list a tutti i soci dell’associazione e i primi dieci che accettano, vengono invitati. Il pubblico è vario, turisti e gente del posto. Età media tra 25 e 45 anni. Soprattutto donne e professionisti: comunicazione, moda, design, finanza, gli ambiti di provenienza».
Cosa serve per riuscire? «Devi essere portato all’ospitalità. Avrai persone in casa una sera sì e l’altra pure. Poi serve tanta passione per la cucina, voglia di condividere i tuoi spazi ed esperienze». INFO: http://www.mahksc.it/
Giancarlo Donadio
fonte: millionaire.it
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