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Il ROCK: tra l'illusione della libertà e le ombre del sistema. Messaggi subliminali, simbologie esoteriche o massoniche

Il canale di condivisione video più famoso del mondo: Youtube, brulica di filmati realizzati da giovani adolescenti che si divertono a scovare messaggi subliminali e simbologie esoteriche o massoniche celate all'interno dei videoclip musicali degli artisti più gettonati del momento


E' diventata quasi una moda o una mania; ognuno di questi video manca peraltro di qualsiasi argomentazione su ciò che espone limitandosi a mostrare le “scoperte” dell'autore in un susseguirsi di titoli sensazionalistici che evidenziano la convinzione di chi li produce, di aver capito cosa sta succedendo nel mondo: “Ecco le prove che tal dei tali è massone” “Tizio Caio e Sempronio adorano lucifero” “il nuovo ordine mondiale è alle porte” Etc. Etc. Etc.

In realtà è proprio vero che moltissimi video musicali in modo alquanto sfacciato e sempre meno celato esibiscono una quantità impressionante di simbologie di stampo esoterico e di messaggi più o meno trasversali o subliminali di vario genere; ma non sarà che le rigide regole del marketing, accortesi delle nuove tendenze ci stiano marciando sopra? Le Star del Rock che affollano radio, tv, cinema e dischi di oggi sono preconfezionate e colorate come i cibi del supermercato; marionette del marketing sono trasgressive perché viene loro ordinato di esserlo in una pianificazione minuziosa che produce Hit da centro commerciale (per parafrasare Bill Hicks) e idoli finti con la stessa frequenza e gli stessi effetti devastanti delle “bombe d'acqua” sempre più frequenti. I ribelli del Rock sono stati inglobati nel sistema, riplasmati e usati per ogni occasione esattamente come lo stereotipo del comunista che improvvisamente si ritrova ad essere uno yuppie1; un colletto bianco con abiti firmati, telefonino e l'ideologia finita sotto alle scarpe di dolce&gabbana (il minuscolo è d'obbligo).

I nostalgici rimpiangono i “ribelli” antisistema degli anni 60 e 70 ma viene da chiedersi se l'esplosione Rock degli anni 60 ha davvero rappresentato una volontà di cambiamento e ribellione al sistema che è stata poi repressa in modo efficace, vista la trasformazione culturale di cui siamo testimoni oggi, o se è stata piuttosto uno strumento del sistema stesso fin dall'inizio. Pensiero inquietante e paranoico? Sicuramente rifiutato da chiunque abbia vissuto quel periodo con fervore e convinzione ma il dubbio, alla luce di alcuni fatti documentati, resta.

E che ruolo ricoprono le passioni sataniche di molti forse troppi artisti? Sono reali, soltanto folklore, o strumenti dei media per far vendere più dischi? O forse dietro alle pulsioni esoteriche c'è qualcosa di più terreno, scientificamente pianificato e quindi più inquietante?

Domande non facili per chi ha voglia di capire davvero come stanno le cose senza fermarsi in superficie e sopratutto senza diventare un bersaglio della propaganda, grigia o nera che sia, finendo così per correre dietro a tesi improbabili o alla disinformazione vera e propria.

Grazie ad alcuni storici che sanno fare bene il loro lavoro, qualche dato lo abbiamo e questo ci permette di capire meglio alcune cose, il chè non è poco.

Ad esempio, attraverso la lettura e l'analisi di una notevole quantità di documenti ufficiali ottenuti con la legge sulla libertà dell'informazione (FOIA. Nda), anche se molti di essi pesantemente censurati, Mimmo Franzinelli2 dimostra il massiccio intervento a fini di controllo ma anche di vera e propria guerriglia psicologica, attuato dai servizi segreti e dall'FBI nei confronti di molte star della musica dell'epoca evidenziando le numerose infrazioni alla legge e ai diritti civili commesse dalle autorità che evidentemente hanno ritenuto di avere il diritto di agire come più gli faceva comodo senza temere inchieste, ritorsioni legali, o richiami all'ordine di alcun genere. E questo la dice lunga sul fatto che un cittadino possa far rispettare i suoi diritti costituzionali o le leggi stesse a sua tutela in quella che chiamiamo: democrazia.

Leggendo il libro di Franzinelli3 appare chiaro che gli spettri della Gestapo o della polizia politica non sono relegati a realtà dittatoriali di altri tempi come vorrebbe farci credere Hollywood ma sono ben presenti e radicati nella società occidentale.

Ma le cose che emergono dall'analisi dei documenti sono anche più complesse e interessanti. Si scopre ad esempio che la pratica di perseguitare gli artisti “scomodi” con metodi spesso illegali che porteranno al suicidio e alla morte di alcuni in circostanze mai chiarite, inizia prima dell'esplosione della cultura Rock e si concentra inizialmente su alcuni autori Folk. L'impressione è anzi che l'onda Rock arrivi quasi come una manna per i servizi segreti e che la cultura del “Sex and Drugs and Rock 'N' Roll” (sesso,droga e rock and roll. Nda.) sia ben tollerata perché svia l'attenzione da quegli autori, considerati pericolosi per la sicurezza nazionale, che nei testi delle loro canzoni imponevano riflessioni profonde sul sistema in cui viviamo, sulla democrazia, sul governo etc. Anche Bob Dylan,4 fu oggetto dell'interesse morboso dell'FBI all'inizio della sua carriera e fu lasciato in pace dopo la sua svolta “Rock”.

Ma personaggi come Pete Seeger5, Phil Ochs6, Joan Baez7 , i Virgin Fugs8, furono perseguitati in tutti i modi allo scopo di fiaccare la loro volontà e ridurli al silenzio.

Solo per portare un esempio, Joan Baez dopo essersi resa conto di essere spiata e seguita, inoltrò nel 1976 una richiesta all'FBI per ottenere tramite il FOIA qualsiasi documentazione che la riguardasse. Non ebbe risposta e fu soltanto con un ricorso al tribunale che ottenne, nel 1977, il rilascio di 365 documenti archiviati all'FBI che ne trattenne altri appellandosi a varie clausole della legge9.

Con ulteriori ricorsi ne ottenne altri 145 e, successivamente, nel 1978 altri 1075 ma una parte rimane tutt'ora classificata e nelle mani dell'FBI. La scoperta di una tale mole di documentazione a suo carico è stata sconvolgente per la Baez e non può che turbare chiunque l'idea che un libero cittadino sia del tutto ignaro riguardo le forze oscure che si stanno muovendo contro di lui. La Baez ma anche gli altri artisti che hanno ricevuto l'attenzione dell'FBI, vengono trattati alla stregua dei peggiori e più pericolosi criminali; l'accusa? Sono individui pensanti, hanno uno spiccato senso critico e sono indipendenti. Il paradosso sta nel fatto che ogni occidentale è convinto che assurdità simili si siano fermate in Russia e lì siano cessate con il crollo del comunismo, e che la psicopolizia sia un'invenzione dei romanzi fantascientifici di Philiph K. Dick.

L'FBI attuava spesso inseguimenti e spionaggio “in chiaro”, volendo cioè che le vittime si accorgessero di essere seguite e sorvegliate; si tratta di tattiche da guerra psicologica atta a destabilizzare l'equilibrio psicofisico della vittima. L'FBI faceva uso anche della propaganda; infatti si servì di giornalisti e autori comici compiacenti per screditare i personaggi scomodi attraverso articoli su giornali nazionali, vignette umoristiche e altro. Tutte operazioni che portarono spesso alla cancellazione dei concerti e all'intolleranza di parti della popolazione verso questi artisti spesso considerati veri e propri traditori. L'agenzia inoltre, arrivò al punto di inventarsi lettere di genitori preoccupati per i loro figli che si autospediva per avere la scusa di aprire un'indagine su qualche personaggio.

I servizi segreti infiltreranno addirittura degli agenti negli entourage a seguito degli artisti ma questo riguarda un altro aspetto che vedremo in seguito; quello legato alle passioni di alcune star poco perseguitate ma quasi sicuramente pilotate.

Osservando la documentazione raccolta da Franzinelli ci si rende conto che anche in piena esplosione Rock, gli artisti presi di mira non sono tanto quelli apparentemente più “trasgressivi” è problematici per l'ordine pubblico ma con canzoni tutto sommato innocue per il sistema come ad esempio i Led Zeppelin10, ma tutti quei personaggi che probabilmente con la “cultura Rock” all'insegna della leggerezza hanno un rapporto tutto sommato marginale e risultano invece pericolosi per la loro capacità, con i loro atteggiamenti o con le loro canzoni, di indurre il pubblico a pensare. Troviamo così Jim Morrison11 (più poeta che rockstar), Frank Zappa12, John Lennon13 (nell'epoca del suo attivismo), John Sinclair & the MC5,14 e altri ad affiancare i cantanti folk dei primi periodi.

Ciò che hanno subito questi personaggi e che emerge dalle documentazioni raccolte è davvero inquietante ma non abbiamo lo spazio per raccontarlo in questa sede; vi consigliamo invece di leggere l'ottimo libro di Franzinelli che approfondisce l'allucinante storia di ognuno dei personaggi citati e pubblica la documentazione ufficiale e anche i testi delle canzoni più significative (link a fine articolo).

Queste pratiche non riguardano soltanto l'America; il potere digerisce male i liberi pensatori e in Italia, le idee anarchiche che Fabrizio De Andrè15 trascrive in poesia nelle sue canzoni danno fastidio al punto da garantirgli una schedatura e una serie di indagini sul suo conto che aprono scenari inquietanti sulla cultura del sospetto e sulle tecniche investigative applicate a una persona interiormente libera e non violenta che viene improvvisamente trattata alla stregua di un terrorista.

Altri gruppi anche se “ufficialmente osteggiati” e perseguitati hanno però contatti strani che lasciano pensare a manovre oscure; i Grateful Dead16 ad esempio, che ebbero un successo in costante crescita tanto da essersi trasformati in una band di culto (che si evolverà velocemente in un'industria imprenditoriale), vero e proprio punto di riferimento per i giovani e per altre band, rappresentano una vera zona d'ombra di difficile comprensione e il materiale raccolto su di loro dai servizi segreti è ambiguo ed emblematico.

Beniamini della controcultura hippie, esaltano l'utilizzo dell'LSD (l'acido lisergico) che diviene uno dei loro marchi di riconoscimento e che viene manipolato da due personaggi di riferimento della band: il paroliere Robert Hunter e il romanziere della controcultura Ken Kesey. C'è da dire che entrambi furono volontari nel programma della CIA denominato MKUltra17 sulle droghe chimiche e gli studi sul controllo mentale con la creazione di personalità multiple condotti presso l'Università di Stanford (il progetto verrà ufficialmente abbandonato ma in realtà, come spesso avviene in questi casi proseguirà sotto altri nomi come MKSearch e Monarch).

Oltre a entrare in contatto con i servizi segreti della Cia, i due riceveranno una discreta remunerazione e da queste esperienze, Kesey pubblicherà nel 1962 il best seller: “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.18

Inoltre nella band è presente un altro personaggio “casualmente utile”: si tratta del tecnico Owsley Stanley III specializzato nella produzione di droghe sintetiche. La figura carismatica invece (conosciuta come Captain Trips) è Jerry Garcia che confiderà a un giornalista interessato a conoscerlo a fondo: “Cosa mi piace? La musica e le droghe, la musica e le droghe.”

Franzinelli contesta la tesi di Jim Keith19 (ricercatore della controinformazione piuttosto noto e morto in circostanze sospette per un'operazione al ginocchio dopo essere caduto da un palco) secondo cui la musica dei Grateful Dead sarebbe stata un mezzo per canalizzare il consenso e la ribellione giovanile in direzioni meno minacciose e ricorda le persecuzioni subite dalla band. Di fatto però la loro vicenda e le loro connessioni rimangono in parte oscure e generano dei leciti dubbi.

L'interesse di certi ambienti per le star del Rock la troviamo come detto anche in altri casi emblematici; Elvis Presley20, un conservatore che disprezzava le Star in ascesa e ribelli come i Beatles del secondo periodo o Jimi Hendrix, riusci a farsi ricevere dal presidente Richard Nixon e offrì tutto il suo aiuto e la sua disponibilità di patriota. Donò al presidente una vecchia colt 45 e ricevette in cambio uno stemma del bureau of narcotics. Successivamente tentò di incontrare anche J. Edgar Hoover21 che definiva “il più grande americano vivente” ma quest'ultimo disprezzava quel mondo e di conseguenza anche Elvis e il suo abbigliamento a frange. Lo considerava un degenerato alla pari degli altri e con una scusa evitò l'incontro. Ricevuto negli uffici dell'FBI chiese di essere assunto come agente segreto e offrì tutta la sua disponibilità per fermare la “gentaglia” che stava avvelenando le menti dei giovani americani.

Ciò che emerge dai documenti dell'FBI redatti su Elvis Presley è che l'agenzia, così solerte a infrangere la legge e a usare qualsiasi mezzo lecito o illecito pur di perseguire quelli che considerava artisti scomodi o pericolosi, chiuse entrambi gli occhi permettendo a Elvis di violare ripetutamente la legge e archiviando tutti i rapporti che rivelavano i canali attraverso i quali la malavita lo riforniva di polvere bianca in quantità industriali.

Ma ci sono altre connessioni occulte; nel suo entourage si muovevano personaggi enigmatici come ad esempio il suo manager, personaggio sinistro e misterioso che sfruttò Elvis fino alla morte derubandolo con percentuali assurde che arrivavano al 50% e manovrandolo come un burattino: Il colonnello Tom Parker.22

Cittadino ebreo olandese il cui vero nome era: Andreas Cornelis (Dries) van Kuijk, uomo dal passato misterioso con uno status da immigrato clandestino che non volle mai regolarizzare del tutto per non far luce, probabilmente, su un caso di omicidio che lo vedrebbe coinvolto nella sua terra natia. Come abbia evitato per anni le autorità americane è di fatto un mistero. Riuscì ad appropriarsi senza conseguenze del nome: Tom Parker che apparteneva a un ufficiale che lo aveva originariamente intervistato per l'arruolamento nell'esercito degli Stati Uniti; si arruolò per ben due volte negli anni 30 guadagnandosi una nuova identità; il secondo arruolamento si concluse con un ricovero coatto in un'ospedale psichiatrico. Nonostante l'ambiguità del personaggio, nel 1948 venne nominato Colonnello onorario dello stato della Louisiana dal governatore Jimmie Davis.

Altro fatto curioso è che l'FBI acconsentì a non aprire alcun fascicolo su di lui quando sul suo protetto ne aveva uno di 662 pagine.

Nell'onda Rock che travolge tutto si muove anche un mondo di artisti che hanno in comune, come dicevamo all'inizio, la passione per il diavolo, per personaggi sinistri come Aleister Crowley23 e per gli UFO. Queste similitudini che caratterizzano molte star come i Beatles, i Led Zeppeling, i Rolling Stones, David Bowie, Elton John, Bob Dylan, i King Crimson, Elvis Presley e tanti altri, sono davvero strane; tutti sembrano attirati dall'occulto e in particolare da riti satanici ispirati dalla figura di Crowley e molti di loro hanno avuto visioni o esperienze riguardanti Ufo o alieni.

Viene da chiedersi se queste eccentricità che accomunano molti di loro non abbiano la stessa origine e non siano legate ai servizi di intelligence e ai progetti segreti sul controllo mentale come l'MKUltra. Il fatto che molti di questi artisti siano stati protagonisti di vicende dai tratti foschi e mai chiariti come ad esempio la morte di Brian Jones24 che ha gettato ombre su Mick Jagger25 e i Rolling Stones, l'omicidio di John Lennon ad opera del solito pazzo solitario, l'oscura vicenda di Charles Manson26 che avrebbe dovuto diventare una star del Rock ma che finì per ideare la strage compiuta nella villa di Sharon Tate e Roman Polansky, la morte di Aaliyah27, gli incidenti alle famiglie dei Led Zeppelin, la morte di John Bohnam28, e molte altre vicende, se analizzate con un minimo di attenzione rivelano sempre connessioni e rapporti da fonti comuni che riguardano sette come la golden dawn,29 la wicca30 o scientology31 e personaggi sospettati di essere in realtà manovrati dai servizi segreti.

Un altro buon libro che cerca di mettere assieme un quadro comune spulciando tra le vicende di questi personaggi è:”Le origini occulte della musica” della giornalista: Enrica Perucchietti.

Che ruolo riveste dunque la mania di occulto oggi esplicitata a livello quasi ossessivo nel panorama musicale? Marketing? Ipnosi di massa? Propaganda nera o cos'altro?

Difficile rispondere, ma di una cosa si può essere certi: la libertà nella nostra osannata democrazia è una favola in cui tutti credono ciecamente anche se inesistente. L'unica libertà che ci viene concessa è quella di acquistare ciò che ci viene consigliato, e pensare ciò che ci viene suggerito, ma guai a rifiutare l'omologazione e uscire dal gregge.

fonte: ilporticodipinto.it

Le Origini Occulte della Musica - Vol.1
Il sentiero oscuro, da Mozart agli anni 70
Le Origini Occulte della Musica - Vol.2
Dai Queen a Marilyn Manson
Le Origini Occulte della Musica - Vol.3
Il canto delle Sirene - Da Madonna a Lady Gaga

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