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5 naturali strategie per non mettere a rischio la memoria

La perdita di memoria è un rischio che può essere connesso con l’invecchiamento. Fa parte di un consueto processo che attraversa il nostro organismo, perché, con il tempo, diventa più difficile ossigenare il cervello e la rete dei nervi diviene meno interconnessa. Tuttavia gli esperti sottolineano come lo stile di vita abbia un peso fondamentale nell’influire sulla capacità di invecchiare bene e di preservare, senza particolari pericoli, le facoltà connesse con la memoria. Nello specifico dovremmo fare attenzione a certe abitudini della vita quotidiana. Vediamo insieme quali sono


Lo stress
Spesso capita di sentirsi stressati e particolarmente ansiosi. Lo stress influenza in maniera decisiva la memoria, facendoci giungere a delle dimenticanze, a un senso di confusione o a difficoltà di concentrazione. In risposta allo stress, il nostro organismo rilascia un ormone: il cortisolo. Quest’ultimo, se è presente ad un alto livello, può portare alla perdita di memoria e al deterioramento cognitivo, oltre che all’accumulo di grasso sulla pancia. Una ricerca, a questo proposito, ha dimostrato che le persone di mezza età con una quantità elevata di grasso addominale sono soggette più del triplo al rischio di sviluppare qualche forma di demenza. E’ importante, quindi, cercare di tenere sotto controllo lo stress, dedicandosi allo yoga, alla meditazione e all’esercizio fisico.

Il sonno
La memoria è influenzata anche dalla qualità e dalla quantità del sonno. E’ proprio mentre noi dormiamo che vengono messi in atto i processi di consolidamento della memoria, attraverso il rafforzamento delle connessioni neurali che formano i ricordi. Vari studi a questo proposito hanno dimostrato che le persone che riposano bene riescono maggiormente a richiamare alla mente le informazioni. Per questo è importante andare a letto ad una determinata ora e alzarsi sempre con regolarità. Meglio evitare cibi e bevande che contengono caffeina, come il caffè, le bibite gassate, il cioccolato. Se non si riesce a prendere sonno, meglio dedicarsi a qualcos’altro, come la lettura o l’ascolto della musica. Infine cerchiamo di mantenere una temperatura media in camera da letto, evitando sia il troppo caldo che il freddo eccessivo.

La dieta
Anche la dieta influenza la memoria. Ad esempio si è scoperto che, da questo punto di vista, sono fondamentali i grassi insaturi. Questi ultimi si trovano nel pesce, come il salmone, il tonno e le sardine, nella frutta secca, nei semi di girasole, in quelli di lino e nell’avocado. Molto importante è anche il consumo di frutta e verdura, perché esse contengono composti, che aiutano a ridurre lo stress ossidativo, fortemente implicato nella progressione dell’invecchiamento cerebrale e nel declino cognitivo. Gli esperti sostengono che, per avere un cervello sano, siano fondamentali i cavoli, i broccoli e gli spinaci, che forniscono molti antiossidanti. Alcuni studi hanno dimostrato che molto utile è a questo proposito anche il succo di mirtilli.

L’attività fisica
Condurre una vita sedentaria è una pessima abitudine. L’esercizio fisico è, infatti, fondamentale per tenere allenato il corpo e anche la mente. In particolare con l’esercizio aerobico aumenterebbero le dimensioni dell’ippocampo e il tutto si tradurrebbe in dei miglioramenti nella memoria. Non occorre chissà quanto tempo. Gli esperti suggeriscono di praticare 30 minuti di movimento moderato al giorno, per 5 volte alla settimana. Vanno bene la camminata veloce o il nuoto. E’ stato dimostrato che l’esercizio aerobico potrebbe ritardare la perdita di memoria legata all’età anche di uno o di due anni.

I farmaci
I farmaci possono influire sulla memoria. In particolare bisognerebbe fare attenzione in questo senso a quei medicinali che agiscono sul cervello, come gli antidepressivi, gli antipsicotici e gli ansiolitici, che spesso vengono presi anche per favorire il sonno. Ecco perché non bisognerebbe abusare di questi farmaci e, anche quando si è costretti a prenderli per necessità, bisognerebbe valutare di tanto in tanto con il medico la possibilità di sospenderli, se si ritiene che non siano più così necessari.

fonte: tantasalute.it

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