Le intolleranze alimentari sono un processo ancora non del tutto chiarito e sicuramente sotto questo titolo vanno inseriti fenomeni biochimicamente e fisiologicamente differenti. Alcune intolleranze sono dovute a carenze o deficit enzimatici: ad esempio l’intolleranza al lattosio (dovuta ad una carenza dell’enzima
lattasi). In altri casi i processi ipotizzati prevedono reazioni immunitarie “ritardate” e si suppone che possano essere mediate da Immunoglobuline A e G; in ogni caso si tratta di processi di sensibilizzazione non IgE-mediati (nel qual caso si parlerebbe di allergie).
Prescindendo dal lato puramente biologico-molecolare, si possono tracciare dei “quadri simbolici” che rientrano nell’ambito della Medicina Psicosomatica e aprono una porta di riflessione sui significati che determinate intolleranze alimentari possono avere nel vissuto dei pazienti, secondo relazioni di tipo
simbolico.
Ad esempio l’
intolleranza al Lattosio (o al latte) per evidente relazione simbolica può segnalare un difficile rapporto inconscio con la madre (sia come persona fisica che come “principio”).
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Al contrario un rapporto critico verso la figura paterna si esprime simbolicamente nell’intolleranza ai cereali, ma specificamente al
frumento. Questo nelle religioni dell’area mediterranea è simbolo del Padre anche in senso “teologico”. Questa connessione risale alla nascita dell’agricoltura e delle civiltà stanziali, fenomeni connessi, secondo molti antropologi, con la nascita delle civiltà patriarcali. Queste “memorie” sono rimaste quali associazioni simboliche nell’
inconscio collettivo o -se preferiamo- nell’
“energia della razza“.
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L’
uovo, banalmente può simboleggiare il figlio. Tuttavia non va dimenticata l’associazione con “l’uovo primordiale, simbolo della cosmogenesi o nel caso del singolo individuo, dell’incarnazione. Questa intolleranza può simbolizzare un disarmonico rapporto con il “creato” o con l’idea di incarnazione.
Le
carni rosse hanno il colore del primo
chakra, degli istinti più basilari e aggressivi, rappresentano anche il “sangue” (e la sua connessione col corpo astrale). Il suo rifiuto può essere il rifiuto verso l’istintualità e la combattività. Si potrebbe poi entrare nello specifico dell’aspetto simbolico dei singoli animali…
Il
pesce richiama l’elemento acqueo femminile (ma senza relazione con la maternità). Sia la sensazione tattile del pesce sia il suo colore (più rosa rispetto alle carni rosse) richiama ambiti emozionali più “tenui” rispetto alla carne. Per analogia il richiamo è con la sfera della sensualità e il
secondo chakra (svadisthana), quello associato alla sessualità.
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Escludendo i casi di
intolleranza ereditaria al fruttosio (patologia determinata da un difetto genetico), anche sulla frutta si possono dedurre significati simbolici. Prescindendo dal significato specifico di singoli frutti nelle varie tradizioni e mitologie (celebri la mela, il melograno, il fico, o la pesca dell’immortalità nella tradizione taoista), è possibile delineare dei significati universali associati alla frutta in generale. La frutta richiama coi suoi colori accesi l’
attività della fantasia, l’immagine della
bellezza, evidente perfino nell’uso decorativo della frutta. Al tempo stesso, come la bellezza è un bene effimero, anche la frutta appassisce e va a male rapidamente. Così L’idea della frutta sarà legata alla sensualità, al piacere, evocato anche dalla dolcezza del suo sapore. Spesso è anche l’odore di molti frutti a solleticare i sensi. D’altra parte la frutta è anche l’immagine più emblematica della bontà della Natura, della sua “spontaneità” (il lavoro per godere della frutta è minimo rispetto ad altri alimenti)… e quindi dell’
abbondanza, raffigurata nella celebre immagine della Cornucopia. In generale il rifiuto della frutta può mascherare una difficoltà a “godersi la vita”, a lasciarsi andare e a godere dei “frutti della terra”. Può trattarsi i persone troppo “ascetiche”, troppo dure con sé stesse, o che difficilmente sanno apprezzare il lati piacevoli dell’esistenza. Può anche trattarsi di persone poco inclini alla fantasia, e ai processi artistici.
Queste associazioni sono tutte legate all’
inconscio collettivo o a concezioni analoghe; sono basate su relazioni analogiche o sulla registrazione di fatti epocali nella memoria collettiva dell’umanità.
Sono una interessante chiave interpretativa del “significato” psicologico di una data intolleranza. Questa chiave di lettura può essere considerata anche nei casi di vere e proprie allergie; tutto ciò si colloca su un piano più profondo e causale dei semplici meccanismi biochimici solitamente considerati.
fonte:
asclepiosalus.wordpress.com
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